Tiri liberi

Arbitraggio ondivago, specchio della qualità dei giocatori

Il calo tecnico di giocatori e degli arbitri va di pari passo nel nostro basket. Ma per i playoff c’è bisogno di garanzie

Le critiche sono arrivate ancora dopo Olympic-Massagno
(Ti-Press/Gianinazzi)

A Friburgo, in cronaca streaming come su alcune pagine sportive, poche a dire il vero, perché l’interesse per il basket a ovest di Berna è sempre più scarso, mentre a est è quasi nullo, si sono levate non poche lamentele contro l’arbitraggio ondivago adottato nella sfida fra burgundi e Massagno. Ma un discorso analogo è apparso anche altrove, lamentando come gli arbitri bravi siano sempre quelli e non ci siano garanzie nella conduzione delle gare in questo finale di campionato. Io penso che la qualità degli arbitraggi non sia molto inferiore alla qualità del gioco che si vede sulla maggior parte dei campi. Il calo tecnico è evidente e ogni manifestazione internazionale, sia a livello di club, sia di nazionale, ne è una conferma. La qualità dei fondamentali è sempre più in ribasso e lo si vede, ovviamente, soprattutto in difesa. Abbiamo giocatori incapaci di "leggere" l’avversario, gente che non si accorge nemmeno se il suo avversario è mancino o destro, che non sa fare uno scivolamento senza incrociare le gambe, non sa fare un tagliafuori efficace o andare in aiuto a un compagno. Per non parlare degli adeguamenti nella difesa a zona o in seguito al passaggio da un tipo di difesa all’altro se non si viene avvisati da qualcuno, in panchina o meno. Ci sono poi le mani addosso, puntualmente punite in campo internazionale e che costano infrazioni importanti, o i blocchi in movimento. Per finire le spinte più o meno palesi a rimbalzo perché si è fuori posizione o fuori tempo. Ne consegue che, quando gli arbitri, anche nostri, li fischiano, tutti a fare, come dice Kit Karson, le "mammolette" contrite e meravigliate, che poi hanno per conseguenza falli tecnici. E sono anche meritati, non fosse che troppo spesso vengono fischiati o meno a seconda che uno sia da una parte piuttosto che dall’altra, che sia giovane o scafato, a inizio o a fine gara.

Questi ultimi tre fattori li abbiamo più volte segnalati come iniqui e, va pur detto, sono elementi sui quali varrebbe la pena che i responsabili rendano attenti i loro fischietti. Si avvicina la fase finale del campionato e i playoff devono avere la garanzia di essere arbitrati con tutti i crismi di continuità di giudizio e di metro che siano validi per tutti. Se già non abbiamo un livello di gioco esaltante è opportuno che almeno questo livello venga preservato da decisioni che lo abbasserebbero ulteriormente.