Pablo Mariotti, top scorer del Tiuh e di tutta la Lnb ad appena 18 anni, deve però fare i conti con un problema fisico all’inizio dei playoff
45 gol e 16 assist in 21 partite, primato della Lega nazionale B, numeri di uno straniero, verrebbe da pensare e invece no, sono quelli di Pablo Mariotti, top scorer del Ticino Unihockey, ticinese e giovanissimo: ha infatti compiuto 18 anni soltanto lo scorso mese di novembre. Complessivamente nel campionato cadetto, in cui ha debuttato non ancora sedicenne, ha oltretutto già contabilizzato 107 punti in 50 presenze. Non c’è allora da meravigliarsi se Mariotti ha già suscitato diverso interesse: «Sarei dovuto andare con la Nazionale U23 a svolgere un campo di allenamento lo scorso weekend, ma mi sono infortunato al retto femorale. Con la nazionale, ma non per infortunio, avevo anche saltato il Mondiale U19. Per la prossima stagione mi piacerebbe andare a giocare in Lega nazionale A in Svizzera tedesca, mi sto organizzando per ottenere un contratto da semi-professionista, contemporaneamente dovrò svolgere il lavoro per concludere la scuola per sportivi d’élite di Tenero. A lungo termine mi piacerebbe sicuramente andare a giocare nel massimo campionato finlandese o svedese e disputare un Mondiale con la prima squadra».
Purtroppo per lui un’attenzione speciale non gliela riservano solo selezionatori e dirigenti: «In questa stagione ho notato un’attenzione molto diversa da parte dei difensori, può accadere che qualcuno provi a farmi male. Di sicuro adesso entrano più decisi nei contrasti. In passato poi ho già subito tre commozioni cerebrali e ora ho questo problema al retto femorale».
Infortuni che non gli hanno comunque impedito di emergere rapidamente come uno dei massimi talenti dell’unihockey svizzero: «Posso dire di avere avuto un inizio di carriera abbastanza folgorante. Poi al Ticino Unihockey c’è spesso un ricambio nella squadra dovuto alle frequenti partenze per studi e si crea un ambiente favorevole per i giovani. Poi quest’anno ho potuto giocare tutta la stagione con lo straniero finlandese Roope Kainulainen, da cui si può imparare molto e accumulare così esperienza. Sono abbastanza fiero di essere il top scorer del campionato, infatti al netto delle incognite sul rendimento della squadra, quota sessanta punti era un mio obiettivo per questa stagione».
Il rendimento di Mariotti ha fortemente contribuito alla buona stagione regolare dei rossoblù, chiusa al quinto posto: «Mi piace impostare il gioco e dialogare con i compagni, non mi piace fare tutto da solo».
L’obiettivo del club era la salvezza, se possibile da ottenere tramite la qualificazione ai playoff, tutto bene, merito anche di un allenatore come Luca Tomatis, dalla grande esperienza e che non ha di certo timori a gettare i ragazzini più meritevoli nella mischia: «Con Luca Tomatis ho l’opportunità di svolgere due allenamenti mattutini grazie alla scuola e mi consiglia moltissimo. Inoltre è spesso presente nel giro della nazionale, sebbene non sia mai stato direttamente il mio allenatore».
Tuttavia il giovane ticinese non concentra la sua vita solo sull’unihockey: «Mi piacerebbe diventare maestro di sport o di ginnastica, anche perché in questo momento è difficilissimo pensare di poter vivere solo di unihockey, perlomeno a lungo termine. Praticamente nessuno ci riesce per più di un paio d’anni».
Il futuro a corto termine è invece rappresentato dai quarti di finale di playoff, in cui il Ticino Unihockey affronterà a partire da sabato, il Verbano (arrivato quarto) nel derby. Il Tiuh è giunto alle semifinali nelle ultime due edizioni dei playoff (2019 e 2020), mentre il Verbano non ha mai superato i quarti di finale. Sono attese grandi emozioni, ma Mariotti si mostra fiducioso: «Mi aspetto una serie equilibrata, che si risolverà in almeno quattro partite, ma per noi non sarebbe una novità. Giocando contro il Verbano essere quarti o quinti cambia poco, avendo una trasferta di soli dieci-venti minuti. Fosse stato contro un Basilea o Friborgo sarebbe sicuramente stato meglio arrivare quarti per avere una partita in casa in più. Avere vinto i due derby di regular season (con quattro gol complessivi, sembra quasi scontato dirlo, dello stesso numero 13 dei bellinzonesi, ndr) è sicuramente un buon punto di partenza, quanto all’esperienza di playoff direi che più o meno si equivale, anche se noi abbiamo già disputato due volte le semifinali. Non sapevo però che questo fosse il primo derby di playoff. A parte il sottoscritto arriviamo alla fase decisiva del campionato in buona forma. A entrambe le società piacerebbe passare il turno, ciò che si è fatto finora non conta più e la pressione sarà ugualmente suddivisa sulle spalle delle due squadre».
Il Verbano rappresenta tra l’altro il passato di Mariotti: «La mia carriera è iniziata nel Verbano, contro cui è sempre speciale giocare, anche perché ho diversi amici nella squadra. Ho iniziato a giocare in quinta elementare in un doposcuola e dopo poco sono entrato nelle giovanili del Verbano iniziando dalla U14, abbastanza subito mi sono accorto che avevo qualcosa di diverso dagli altri. Da circa sei anni sono passato al Ticino Unihockey, che mi aveva cercato e che ho valutato mi offrisse delle buone opportunità per migliorare. Prima d’iniziare a praticare l’unihockey ho giocato a calcio, a tennis e per un po’ mi sono dedicato anche all’atletica. Mi sarebbe invece piaciuto giocare a hockey su ghiaccio».