Basket

I ‘fischietti’ della pallacanestro, un mondo in evoluzione

Intervista al ticinese Fabrizio Pizio, ex arbitro internazionale e oggi membro del ‘Referee department’ di Swiss Basketball

Fabrizio Pizio, ticinese ex arbitro internazionale
(Ti-Press)
14 dicembre 2021
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L’estate scorsa ha visto – finalmente diremmo – un cambiamento nelle alte sfere dell’arbitraggio svizzero. Un rinnovamento che ha portato l’ex arbitro internazionale Fabrizio Pizio alla testa del gruppo che ha preso il posto del duopolio formato da Musard e Clivaz, ‘mamme santissime’ della pallacanestro svizzera nel settore arbitrale.

Con Pizio analizziamo il girone d’andata, prima di addentrarci nelle modifiche specifiche in seno al dipartimento arbitri di Swissbasket.

Com’è andata questa prima parte della stagione?

Nel complesso il giudizio è positivo. Abbiamo visionato più di 50 gare e le storture evidenti sono state poche. Ovviamente non sono le percezioni di tutti, ma all’esame dei video durante e dopo le partite, posso dire che i gravi errori sono stati pochi.

Frutto di quali scelte?

È migliorata l’attitudine, con una maggior predisposizione verso giocatori e allenatori, più disponibilità al dialogo e a non sanzionare bizzeffe di falli tecnici appena uno apre bocca. Il tutto nel rispetto del linguaggio e delle parti e, soprattutto, delle regole.

Come è cambiata la struttura?

Swiss Basketball aveva problemi con il team della passata stagione nella gestione del settore arbitrale, perciò s’è deciso di cambiare. Mi hanno proposto di prendere in mano la situazione e ho accettato. Si è dapprima deciso di escludere gli arbitri attivi, come Clivaz, dalla gestione e dall’assegnazione degli arbitri per le partite legate alla Ln, dalla I divisione alle A maschile e femminile.

Abbiamo un gruppo di lavoro guidato dal sottoscritto e formato da Fabrizio Sani, Fernando Garzon, istruttore FIBA per la Svizzera, che gestisce tutta la formazione e i vari clinic degli osservatori.

Per la Slb siamo in cinque istruttori, tutti ex arbitri internazionali: Bertrand, Carlini e Galley, oltre a Garzon e io. Ogni categoria ha un responsabile: Garzon per la SBL, Bertrand per la B, Hjartason per la A femminile, Sani e Carlini e Galley per la Prima lega (Ovest ed Est). Ci troviamo ogni mese, facciamo le valutazioni degli arbitri seguiti nelle varie partite e prendiamo decisioni in merito. Abbiamo inoltre altri sei referee coach in supporto ai capigruppo per le Leghe nazionali esclusa la Sbl.

A voi competono anche le scelte di “promozioni e retrocessioni”?

Valutiamo l’atteggiamento e il comportamento in campo, la gestione tecnica e la sintonia del lavoro nel trio o nella coppia. Dopodiché si può arrivare a decidere se prendere provvedimenti, in positivo o in negativo. Va comunque detto che ogni esperto, a fine gara, parla con gli arbitri della partita appena conclusa e discute dei vari aspetti vissuti. Così si hanno dei feedback utili al miglioramento.

Nella formazione, nel contesto di questo nuovo percorso, su cosa avete insistito di più?

Avere una gestione dei giocatori più coerente, senza però accettare gli eccessi come insulti e gesti sconsiderati; avere una buona linearità nella gestione delle gare sull’arco dei 40 minuti: sono i giocatori che devono adattarsi al metro arbitrale adottato che, logicamente, può cambiare di gara in gara. Ciò dipende da quanto decidono gli arbitri prima della gara sul metro da adottare, legato anche al contesto stesso. A volte il metro arbitrale cambia in gara perché i giocatori vanno oltre il concesso e quindi è sempre indispensabile che la gara si svolga secondo le regole.

Ci sono novità all’orizzonte?

Dal 3 gennaio in tutte le gare di Sbl ci sarà l’Instant Replay System. Vale a dire, ci saranno nuovi schermi touch adatti al bisogno: saranno usati durante la gara per i falli antisportivi e, negli ultimi due minuti, per la valutazione di palle contestate – palloni usciti o meno, righe calpestate e via dicendo – o tiri a tempo scaduto. Sebbene questo ultimo aspetto non sarà facile, perché non in tutte le palestre è visibile il cronometro; però vedremo quali accorgimenti adottare.

Cosa ci puoi dire sul rapporto con i coach, sempre inclini a trovare errori negli arbitraggi?

Quando ricevo dei filmati, preparati in maniera ottimale dagli allenatori per segnalare situazioni di gioco, io li analizzo e rispondo sempre. In passato nessuno si degnava di dare risposte a chi inviava filmati. Questo scambio di opinioni aiuta tutti a considerare i vari punti di vista e a capire se certe valutazioni fossero corrette o meno. E questo vale per chi fischia come per chi allena. Molte situazioni vengono portate nei clinic per aiutare tutti a crescere in meglio.

C’è speranza per un ricambio di qualità?

La strada intrapresa punta in questa direzione: quest’anno abbiamo già proposto quattro nuovi arbitri per la Sbl. Ora puntiamo ad aumentare l’interesse verso l’arbitraggio e sviluppare maggiormente il reclutamento. Il futuro dirà.

Non ci resta che aspettare l’esito di questo nuovo corso e capire come l’arbitraggio si avvicinerà di più al dialogo, piuttosto che alla tolleranza zero.