CICLISMO

Il Vaticano monta in sella ed entra nell’Uci

David Lappartient consegna la certificazione dell’affiliazione di Vatican Cycling all’Unione ciclistica internazionale. E spunta il sogno delle Olimpiadi

Benedette ruote (Keystone)
28 ottobre 2021
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Il Vaticano è ufficialmente membro dell’Unione ciclistica internazionale, che riconosce Vatican Cycling in quanto associazione di riferimento per l’organizzazione dell’attività ciclistica una città-stato situata al centro di Roma. Dopo il riconoscimento deciso il mese scorso a Leuven, in Belgio, nel corso del Congresso dell’Uci tenutosi a margine dei Mondiali su strada, oggi il suo presidente David Lappartient ha formalmente consegnato la certificazione dell’affiliazione al cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Consiglio della Cultura.

Alla cerimonia erano presenti, fra gli altri, la figlia di Felice Gimondi, Norma («la partenza del Giro dal Vaticano, accanto a Paolo VI, è stato forse il momento della carriera al quale mio padre era più legato», ha detto), la nipote di Gino Bartali, Gioia, il presidente della federazione ciclistica italiana Cordiano Dagnoni, e natualmente una rappresentanza dei ciclisti vaticani. È a quel punto che spunta la maglia di Vatican Cycling, con i colori bianco e giallo, donata a Papa Francesco «come segno di amicizia, di stima e di desiderio costruire insieme, attraverso lo sport, ponti di dialogo tra tutti», ha aggiunto Lappartient.

Quello dell’Uci è soltanto il primo passo verso il riconoscimento dello Stato pontificio nello sport, visto che è ormai in dirittura d’arrivo l’iter per l’affiliazione del Vaticano a World Athletics, la federazione internazionale di atletica, a World Taekwondo e all’International Padel
Federation, mentre il sogno per la Città del Vaticano è quello di riuscire a riunire una rappresentativa che possa partecipare ai prossimi Giochi olimpici estivi, che si terranno a Parigi nel 2024.