Lo sloveno indovina la gara quasi perfetta per fare sua la cronometro. Ma in testa al Tour ci resta van der Poel
Doveva e poteva essere la giornata di Stefan Küng. Che nella cronometro di 27,2 km tra Changé e Laval valida per la quinta tappa del Tour de France era uno dei grandi favoriti. E l'elvetico si è effettivamente tuffato a capofitto sul tracciato, tenendo perfettamente fede alle aspettative. Ma non è bastato per mettere la sua firma sulla frazione, perché meglio di lui ha fatto un Tadej Pogacar versione marziano, che ai già abbondanti ritardi inflitti da Küng ai rivali, ha aggiunto altri secondi. Addirittura diciannove quelli di margine sullo svizzero, poi secondo, sotto lo striscione dell'arrivo. Evidente, all'arrivo, la delusione dell'elvetico, che a lungo ha accarezzato il sogno di aggiudicarsi la tappa, almeno finché non si è lanciato sul tracciato Pogacar, autore di un percorso quasi privo di sbavature da cima a fondo. Uno dei pochi a limitare i danni è stato un altro sloveno, Primoz Roglic, che ha accusato un ritardo di 44 secondi nei confronti del connazionale.
Nella classifica generale, l'olandese Mathieu van der Poel (quinto di giornata, con un tempo di 51 secondi superiore al vincitore) conserva la maglia gialla di leader della corsa, ma con un vantaggio che ora si è ridotto a soli otto secondi nei confronti di Pogacar.