CICLISMO

Caruso ci prova fino in fondo, ma la rosa resta a Bernal

Il colombiano vince il suo primo Giro d'Italia. Per la Svizzera due successi di tappa (Mäder e Schmid), il Premio fuga (Pellaud) e il 34. posto di Badilatti

30 maggio 2021
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Egan Bernal ha vinto l'edizione 104 del Giro d'Italia. Il colombiano della Ineos succede nell'albo d'oro al compagno di squadra Tao Geoghegan Hart e fa sua la seconda grande corsa a tappe dopo il Tour de France 2019. Nell'ultima frazione, una cronometro di 30,3 km tra Senago e Milano vinta dall'italiano FIlippo Ganna, Bernal ha chiuso al 24º posto con un ritardo di 1’53” da Ganna. Il suo principale avversario in classifica generale, Damiamo Caruso, trionfatore della frazione che sabato ha portato da Verbania all'Alpe Motta, attraverso il Ticino, la Mesolcina, il San Bernardino e lo Spluga, gli ha rosicchiato 30”, ma non ha certo potuto recuperare l'intero svantaggio. Si è comunque assicurato un'inattesa seconda posizione a 1’29” dalla maglia rosa. Sul podio anche il britannico Simon Yates, finito in 55º rango a 2’45”, ma comunque in grado di difendere il terzo posto dall'assalto del russo Vlasov e del portoghese Almeida, ottimo quinto della cronometro.

Irresistibile nelle prime due settimane, Bernal ha vinto la nona e la sedicesima frazione (Campo Felice e Cortina d'Ampezzo) ed ha avuto solo un leggero calo nella settimana conclusiva con qualche difficoltà a Sega di Ala (fondamentale l'apporto del compagno di squadra Daniel Martinez).

L'arrivo di Milano ha premiato Filippo Ganna che ha preceduto il francese Cavagna di 12” e l'italiano Affini di 13”. Detto della maglia rosa finita sulle spalle di Bernal, per quanto riguarda le altre maglie, Peter Sagan si è aggiudicato quella ciclamino, lo stesso Bernal si è portato a casa quella bianca di miglior giovane, mentre il migliore scalatore è risultato Geoffrey Bouchard.

La Svizzera torna a casa con le vittorie di tappa di Gino Mäder (6ª) e Mauro Schmid (11ª), con il Premio fuga assegnato all'inesauribile Simon Pellaud (all'attacco anche sabato lungo le strade ticinesi e mesolcinesi) e con il buon 34º posto finale (a 1h51’47”) del poschiavino Matteo Badilatti.