Nella 19esima e terz'ultima tappa del Giro d'Italia il britannico ha staccato tutti sull'ascesa finale guadagnando però solo 28" sul leader colombiano
Simon Yates ha sì conquistato in solitaria la 19esima tappa del Giro d'Italia, ma il corridore della BikeExchange non è riuscito a guadagnare più di 28 secondi sul leader della generale Egan Bernal (Ineos), terzo di giornata e che a due giorni dalla conclusione della corsa rosa vanta ancora oltre due minuti di margine sull'italiano Damiano Caruso (+2'29") – sul quale ha guadagnato ulteriori 8 secondi, quattro sul traguardo e altrettanti di abbuono – e sullo stesso Yates (+2'49"). Il colombiano ha perso terreno sui suoi rivali quando a circa sei chilometri dall'arrivo, sull'ascesa finale verso l'Alpe di Mera, il britannico è passato all'attacco, ma è comunque riuscito a limitare i danni gestendo le energie e salendo con una pedalata costante, finendo alle spalle oltre che del vincitore di giornata solo del portoghese Joao Almeida (secondo a 11"). Miglior elvetico il poschiavino Matteo Badilatti, 17esimo a 3'34" da Yates e ora 34esimo della generale (anche in questo caso è il rossocrociato meglio piazzato) a 1h42'49" da Bernal.
Il 28enne inglese – alla quarta vittoria al Giro dopo le tre conquistate nel 2018, quando era crollato cedendo il primato proprio negli ultimi tre giorni della competizione – avrà l'occasione di sferrare l'ultimo attacco in salita a Bernal sabato nella 20esima e penultima tappa, che per portare i corridori da Verbania all'Alpe Morra sconfinerà anche in Svizzera, salendo lungo il San Bernardino (ascesa di 23,7 km) e lo Splugen, prima di affrontare l'asperità finale di 7,3 km a una pendenza media del 7,6 per cento.