CICLISMO

Michi Schär e la borraccia volante. ‘Occorre buonsenso’

Dopo la squalifica al Fiandre, il lucernese scrive una lettera aperta all'Uci e chiama il presidente Lappartient: ‘Vorrei continuare a far felici i bambini’

(Michael Schär quando correva con la maglia della CCC)
9 aprile 2021
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Non è un pesce, dal 1° aprile, i ciclisti rischiano grosso se gettano una borraccia fuori dalle aree designate. Lo svizzero Michael Schär è stato una delle prime vittime della nuova regola. In sedici stagioni da professionista, “Michi” (34 anni) ha avuto modo di sperimentare molte situazioni diverse, soprattutto durante le sue dieci partecipazioni al Tour de France. Nel corso degli anni, ad esempio, ha funto da pesce pilota per il suo compagno Greg van Avermaet (campione olimpico 2016) durante molte classiche. Di conseguenza, il lucernese è un corridore esperto, considerato uno dei migliori gregari del gruppo. Ma non dimenticherà presto la disavventura vissuta domenica scorsa durante il Giro delle Fiandre.

La sua corsa era già iniziata male. Aveva avuto problemi meccanici ed era rimasto staccato dalla coda del gruppo. Mentre stava per rientrare nella pancia del plotone, ha gettato una borraccia davanti agli spettatori in una zona che non era destinata a quello scopo e lo ha fatto senza riflettere, “d’impulso”, ha poi spiegato. In questi casi, però, le nuove regole dell'Uci non perdonano: nelle gare di un giorno, si incorre nella squalifica e Michi ha dovuto abbandonare la Ronde. Nelle corse a tappe, una prima infrazione di questo tipo vale 30 secondi di penalità, una seconda costa un minuto e la terza è sinonimo di esclusione.

Schär è stato il primo pilota a essere squalificato per questo motivo in un evento del World Tour. Invece di incassare e tacere, il lucernese dell'AG2R ha scritto una lettera aperta all'Uci sul suo account Instagram. In essa, racconta un ricordo della sua infanzia. Da bambino, era andato con la sua famiglia nel Giura per vedere passare il Tour de France 1997 ed era stato in grado di recuperare la borraccia di un corridore. “A casa, questo oggetto mi ha ricordato quello che era il mio più grande sogno”, ha scritto.

Una volta diventato professionista, Michael Schär si è impegnato a distribuire le sue borracce vuote quando vedeva dei bambini sul ciglio della strada. Per questo motivo fatica a capire come mai tutto ciò non sia più possibile. «Questa non è l'essenza del ciclismo», afferma. Ragion per cui a inizio settimana ha chiamato il presidente dell'Uci, David Lappartient. «Gli ho spiegato dettagliatamente il mio punto di vista. Ha mostrato molta comprensione». Il francese gli ha assicurato che organizzerà una sessione per discutere nuovamente del regolamento riguardante i rifiuti di gara.

Secondo il ciclista svizzero, un piccolo adattamento delle regole potrebbe essere sufficiente. «Dovrebbe rimanere permesso liberarsi delle borracce nelle zone nelle quali vi sono degli spettatori. Non ha niente a che fare con il littering. Se invece un corridore getta i rifiuti ovunque, lì la penalità è sacrosanta». Nel calcio, l'arbitro deve anche decidere se un fallo è grave o no e se merita un giallo o addirittura un cartellino rosso, dice ancora Michael Schär per fare un confronto, e nel ciclismo si dovrebbe utilizzare lo stesso metro di giudizio, a maggior ragione con la possibilità da parte della giuria di visionare le immagini televisive. «Bisogna usare un po' di buon senso», aggiunge.

Il futuro ci dirà se l'Uci farà sue le proposte di Schär. Recentemente, la federazione è rimasta sulle sue posizioni di fronte alle critiche dei ciclisti in merito ad altre nuove regole, in particolare quelle riguardanti la posizione della moto, entrate in vigore dopo numerosi incidenti. La maggior parte dei professionisti ritiene infatti che l'Uci avrebbe altri progetti da portare avanti se volesse davvero eliminare i potenziali pericoli.

Il post di Schär su Instagram ha ricevuto una risposta impressionante, con oltre 55'000 like. Un numero venti volte superiore ai suoi post precedenti! Molti colleghi lo hanno applaudito, cosa che il lucernese trova positiva. «Dimostra che il ciclismo può essere unito e che possiamo fare la differenza. In molti mi hanno capito e sanno che voglio continuare a cedere le mie borracce alla gente e rendere felici i bambini. Per me, questo è più importante di qualsiasi cosa».

Il rientro in gruppo di Michi Schär è previsto domenica prossima, 18 aprile, in occasione della prima classica delle Ardenne, l’Amstel Gold Race.