Motociclismo

‘In Qatar occhi puntati su Quartararo’

Alla vigilia del debutto di Losail, Roby Rolfo... scalda i motori e parla della nuova stagione delle due ruote

27 marzo 2021
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Il Motomondiale riscopre il Qatar. Dopo un 2020 tutto europeo, le due ruote varcano nuovamente i confini del Vecchio Continente. Domani si torna a correre sul circuito di Losail, in Qatar, per la prova inaugurale della stagione 2021. Su quello stesso tracciato che avrebbe dovuto tenere a battesimo pure lo scorso mondiale, gara poi cancellata (la prima di molte altre) a causa della pandemia di coronavirus. Un anno dopo, l'emergenza sanitaria non è ancora rientrata, ma nel Motomondiale c'è voglia di voltare una volta per tutte pagina. Ripartendo appunto da quel Qatar che l'anno scorso aveva fatto da apripista a tutta una serie di spostamenti e rinvii, costringendo di fatto gli organizzatori a ripiegare su un mondiale tutto europeo, oltre che accorciato per numero di gare.

E cosa ci si dovrà attendere da questo Gp del Qatar di Losail, poi replicato (come Gp di Doha) una settimana più tardi? «Per quanto riguarda la MotoGp, in Qatar, per questa prima uscita, dovremmo avere uno stuzzicante antipasto di quanto ci attenderà da qui al 14 novembre (data dell'ultimo appuntamento, a Valencia, ndr) – spiega Roberto Rolfo, pilota luganese dal trascorso nel Motomondiale e ora impegnato nel Mondiale Endurance Ewc –. Quella che sta per aprirsi sarà una stagione avvincente, inaugurata appunto dal doppio appuntamento di Losail, sulla falsariga di quanto era stato fatto nel 2020 in Europa, nella speranza che si possano effettivamente disputare tutte le gare in programma. E proprio in base a quanto visto e vissuto un anno fa in occasione di questi doppi appuntamenti, l'inizio promette decisamente bene per la classe regina. In più, il fatto di disputare due corse sul medesimo circuito a distanza di pochi giorni ha permesso ai team di acquisire più riferimenti con cui poter leggere al meglio il tracciato e per affinare la moto».

Da profondo conoscitore del Motomondiale (di cui anche quest'anno sarà commentatore per l'italiana Dazn per le gare di Moto2 e Moto3), Rolfo prova a fare qualche nome: «A mio modo di vedere un pilota come Quartararo, che ha faticato un po' nella seconda parte della passata stagione, va annoverato tra i piloti da tenere d'occhio e inserito di diritto tra i favoriti per il titolo, considerato anche il fatto che quest'anno correrà con una moto ufficiale. Guardando a più in là, e penso in particolare alla gara di Jerez (il 2 maggio, dopo il doppio appuntamento di Losail e quello di Portimao) e a quelle che seguiranno, anche Pol Espargaro potrebbe esaltarsi, un po' come aveva fatto un anno fa quando correva con la Ktm. Ecco, se Quartararo, almeno alla vigilia, ha i numeri per essere la grande conferma, Espargaro ha quelli per profilarsi come la grande rivelazione. In Qatar, ad ogni buon conto, tutti i piloti Ducati, del team ufficiale e di quelli 'satelliti', saranno da tenere sotto stretta osservazione: Miller, ad esempio, è il classico pilota da 'giro secco', mentre Bagnaia, forse meno veloce, vanta spiccate caratteristiche passista».

‘Marquez lo spettacolo lo fa, ma senza lui è la corsa a spettacolarizzarsi’

Già costretto a saltare praticamente tutta la scorsa stagione dopo la caduta nella gara inaugurale, Marc Marquez, come noto, non sarà al via della gara inaugurale, e nemmeno per la replica una settimana più tardi: lo spagnolo, che in Qatar sarà nuovamente rimpiazzato da Bradl, conta però di ritornare alle competizioni in Portogallo, il 18 aprile. La sua assenza toglierà un po' dello spettacolo che ci si deve attendere in Qatar? «Marc è un grande pilota: quando è in pista, è lui dare spettacolo. Ma in sua assenza è la gara tutta che guadagna in spettacolarità. Perché quando Marquez è in forma, è difficile stargli in scia. È proprio la sua assenza che la passata stagione ha permesso una bella alternanza tra i vincitori delle varie gare. Ecco perché il pronti-via del Gp del Qatar si prospetta ancora più avvincente. Marquez mancherà di certo un po' all'inizio, ma per quanto ho sentito, sono certo che quando tornerà in sella, se sarà in buone condizioni fisiche, dopo un paio di gare di rodaggio potrà nuovamente essere quello di prima. Ma forse, anche per questa sua partenza a handicap, non lo metterei tra i favoriti al titolo».

Il fatto che il Motomondiale torni a varcare i confini dell'Europa cosa comporta? «Beh, le gare extraeuropee complicano sensibilmente il lavoro dei diversi team, togliendo loro diverso tempo prezioso per affinare le moto, perché queste vengono spedite sul posto con largo anticipo. Ciò potrebbe rallentare un po' lo sviluppo del mezzo: per poterlo settare al meglio sarà necessaria qualche gara in più del solito. Lo si è visto più volte in passato, e non solo nella MotoGp».

‘È Lowes l'uomo da battere in Moto2’

Passiamo alle Moto2: che stagione sarà? «In questa categoria ci sono state diverse novità. La più significativa concerne le gomme, un tipo con una mescola molto simile a quella che abbiamo provato noi con i test Endurance in Spagna a febbraio, che dovrebbero garantire maggiore aderenza, rispondendo così a diverse lamentele del passato, soprattutto a basse temperature. L'incidente capitato a Marini a Le Mans è in parte da ascrivere proprio al fatto che le gomme facevano fatica a scaldarsi. Con gomme più performanti in quelle condizioni, che dovrebbero essere quelle che si ritroveranno i piloti in Qatar, quelli che avevano faticato in costanza l'anno scorso, come i vari Navarro e Gardner, potrebbero dire la loro. E proprio Gardner quest'anno potrebbe fare un bel salto di qualità. Ma il favorito per il titolo, a mio modo di vedere, è Lowes». E Tom Lüthi? «È vero che in questi primi test lo si è visto più in difficoltà rispetto agli altri, ma Tom è comunque un pilota che può ancora dare qualcosa, anche perché conosce bene la categoria. Manca forse ancora un po' di quel feeling che ti permette di andare al massimo fin dai primi giri. Ad ogni modo ha già dimostrato di potersi ritagliare un po' di spazio tra i protagonisti di giornata».

‘In Moto3 occhi puntati su Jaume Masia’ 

Da ultimo eccoci alle Moto3: favoriti? «Io punterei su Jaume Masia. Bisognerà vedere come assimilerà il passaggio dalla Leopard alla Ktm, ma il 20enne spagnolo è tra quelli più costanti: tutte le volte che ha fatto un salto di qualità, poi ha mantenuto il ritmo. È anche vero che in questa categoria indicare un favorito è sempre molto dura, vista la battaglia che c'è praticamente a ogni gara. Non a caso la Moto3 la ritengo la classe più avvincente di tutto il Motomondiale, seguita a ruota dalla MotoGp e, in terza posizione, dalla Moto2».