Per i Tigers domani lunga trasferta a Monthey contro un avversario dal rendimento simile, la corazzata Massagno invece ospita domenica il Boncourt
Le due ticinesi scendono in campo nel weekend per la quindicesima giornata di campionato, altre compagini si giocano già la sedicesima. I Tigers domani vanno in Vallese contro quel Monthey che aveva subito un -22 e realizzato solo 48 punti all’andata. Ma quel Monthey di novembre era reduce da diverse pause causa covid e per nulla attendibile, tanto che oggi viaggia come i bianconeri a quota 10 punti in classifica. Inoltre si gioca in Vallese e se non è il fattore campo a influire, vista l’assenza di pubblico, qualcosa è pur sempre generato da cinque ore di bus, se tutto va bene. La squadra di Cabibbo ha dimostrato che può giocarsela con tutti gli avversari di seconda fascia e quindi non lascerà nulla di intentato. Sarà importante recuperare Nikolic, apparso molto nervoso e poco addentro ai giochi offensivi dei bianconeri, anche a causa dei pochi palloni giocabili: una media di nove tiri nelle ultime due gare ne sono la testimonianza e stiamo parlando del top scorer, mica del sesto uomo. Il Lugano ha bisogno dei suoi punti ma occorre una migliore circolazione della palla e un gioco interno più efficace. Poi ben vengano i canestri degli esterni, con Steinmann e Louissant mani calde. Infine ci si aspetta che Jackson diventi più incisivo in attacco e più veloce nelle scelte, mentre con Aw sempre costante, ci vorrebbe un passo avanti su tutta la linea anche da Bracelli. I giovani dal canto loro stanno facendo i progressi.
La Spinelli, reduce dalla sonante vittoria in Coppa contro Neuchâtel, affronta a Nosedo il Boncourt, domenica alle 16. La squadra giurassiana sta al quinto posto con un rendimento consono ai suoi investimenti e non può certamente puntare molto oltre. Il complesso è di quelli che non si abbattono mai, con un buon quintetto: l’ex "pivottone" Jankovic, l’ex Lugano Kozic e poi Cooper, Seylan e Fongué. Ma dietro non troviamo molta sostanza, se non il sempiterno Calasan che, se gli lasci un metro, ti castiga. Nulla a che vedere, in ogni caso, con l’armata di Gubitosa, che è in grado di schierare almeno dieci uomini senza che ci siano cali di rendimento, sempre che i cambi siano equilibrati. Mettere tre ticinesi lasciando tre stranieri in campo, come si è visto di recente, non è molto utile agli stessi giocatori nostrani. Ma sono licenze, diciamo così, che nascono anche dalla forza del gruppo e dalla consapevolezza che la forza c’è comunque sempre. Per Massagno l’unico problema è la sua capacità di essere sempre sul pezzo, vale a dire lottare senza cedere nulla all’avversario e soprattutto metterlo fuori dall’incontro. Si è visto spesso come le distrazioni portino a un recupero e poi non è sempre facile rimettersi in carreggiata. Non crediamo nemmeno che il coach voglia risparmiare i suoi in vista del derby di mercoledì all’Elvetico, proprio perché la differenza di potenziale è talmente evidente – sia oggi sia mercoledì – che sarebbe una scusa barbina. Vedremo se la Sam saprà dimostrare di essere determinata e attenta per 40 minuti.