Scatta venerdì dalla Val Monastero la 15esima edizione del Tour de Ski, alla quale la lucernese arriva decisamente più in forma del grigionese
Strano ma vero, non sarà Dario Cologna il principale atout rossocrociato al Tour de Ski, che parte il primo giorno del 2021 dalla "sua" Val Monastero per concludersi il 10 gennaio in Val di Fiemme. Decisamente meglio del grigionese in questo inverno si è infatti comportata Nadine Fähndrich, che parte non senza ambizioni.
La lucernese arriva infatti a uno degli appuntamenti clou dell'inverno (dopo evidentemente i Mondiali, in programma dal 23 febbraio a Oberstdorf) in ottima forma, come ha d'altronde dimostrato il suo primo successo in Coppa del mondo colto poco prima di Natale nello sprint di Dresda. Una vittoria (bissata anche il giorno dopo nella prova a squadre assieme a Laurien van der Graaff) che ha permesso alla 25enne di fare il pieno di fiducia, tanto da spingerla ad ambire a un Tour de Ski da protagonista, magari perché no indossando il pettorale rosso di leader sin dal primo giorno, visto che la competizione si aprirà con uno sprint in skating, la sua specialità.
Certo che rispetto alle gare in Germania (dove aveva comunque superato gente del calibro dell'americana Sophie Caldwell o della russa Natalia Nepryaeva) o ancora prima a Davos (quarta), l'elvetica si troverà di fronte una concorrenza ben più agguerrita, con le forti atlete svedesi e finlandesi che, a differenza delle norvegesi, torneranno a gareggiare dopo aver appunto saltato gli ultimi appuntamenti. Ciò non significa però che Fähndrich parta battuta, anzi, come ha dimostrato di non essere lontana dalle migliori anche nelle prove di resistenza e se riuscirà a limitare i danni nelle gare con partenza in massa, ha tutte le carte in regola per arrivare all'ultima tappa con la terribile ascesa all'Alpe Cermis (che poco si adatta alle sue caratteristiche) in ottima posizione. E come detto poi ci sarannno sei settimane per recuperare le forze e giocarsi le medaglie alla rassegna iridata.
Dal canto suo Cologna dovrà alzare l'asticella rispetto a quanto mostrato sin qui in stagione (il 14esimo posto nella 15 km di Davos rappresenta il suo miglior risultato) se vorrà centrare per la decima volta un piazzamento della top-10 finale del Tour de Ski, che ha già conquistato in ben quattro occasioni (2009, 2011, 2012 e 2018). Lo stesso 34enne ha ammesso che lo scarto che lo separa dai migliori in questo momento è ben più importante di quello che sperava e di conseguenza anche le sue ambizioni sono limitate, tanto che per il grigionese l'obiettivo principale è forse quello di chiudere senza problemi fisici un Tour che spesso in passato ha funto da trampolino per arrivare al top della forma ad appuntamenti importanti come Olimpiadi e Mondiali.
Come tra le donne, anche in campo maschile mancheranno i norvegesi (la cui federazione preferisce preservare i suoi atleti, in particolare dai rischi del coronavirus, in vista dei Campionati del mondo) e così l'uomo da battere dovrebbe essere il campione in carica, ossia il russo Alexander Bolshunov