VELA

Vendée, Roura oltre l'Equatore: 'Non c'è tempo per festeggiare'

Il ventisettenne ginevrino è in vantaggio sul suo tempo di 4 anni fa ma è in ritardo sulla sua tabella di marcia. 'Devo lavorare per ridurre il distacco'

Battaglia serrata nell'immensità dell'oceano (Keystone)
20 novembre 2020
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Erano le 15h53 esatte, quando Alan Roura e la sua La Fabrique hanno superato l'Equatore, in diciottesima posizione su trentatrée barche in lizza. Dopo un po' più di dodici giorni di regata, il ventisettenne skipper ginevrino conta quasi trentasei ore di vantaggio sul suo tempo dell'ultima edizione, nel 2016, ma lamenta pur sempre un ritardo sulla sua tabella di marcia. In un inizio di Vendée Globe che, in verità è lento un po' per tutta la flotta, sempre guidata dal britannico Alex Thompson, grande favorito per il successo. «Sinceramente ho più voglia di mettermi a lavorare per ridurre il distacco da chi mi sta davanti che mettermi a festeggiare il passaggio dell'Equatore» commenta l'elvetico, che accusa un ritardo di un giorno e nove ore rispetto a quelli che erano i suoi piani prima di partire. «Il punto è che ho perso molto tempo nella zona di convergenza intertropicale», cioè quella cintura di qualche centinaio di chilometri a cavallo della linea dell'Equatore, in cui persiste un'area di basse pressioni, e dove si formano zone in cui può esserci una quasi totale assenza di vento

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