MOUNTAIN BIKE

Sul Monte Ceneri sarà Svizzera contro tutti

Fine settimana di fuoco con l'assegnazione dei sei titoli europei di cross-country. Filippo Colombo atteso tra i protagonisti

16 ottobre 2020
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Nei boschi del Monte Ceneri le poche centinaia di spettatori ammessi dalle normative anti-pandemia avranno gli occhi puntati sulle maglie rossocrociate di una Nazionale svizzera ancora alla ricerca del primo importante successo stagionale, nella fattispecie un titolo di campione europeo. Quella di domani sarà la giornata clou di una manifestazione che gli organizzatori del Vc Monte-Tamaro sono riusciti ad allestire a tempo di record dopo la forzata rinuncia austriaca. Nel weekend verranno assegnati i sei titoli del cross-country individuale, tre sabato (ragazzi U23 e le due categorie élite) e tre domenica (ragazze U23 e le due categorie juniores). Va da sè che l’attesa maggiore è tutta incentrata per la prima delle due intense giornate. Anche perché al via della prova dei professionisti – e con ambizioni di ben figurare – ci sarà anche l”enfant du pays”, Filippo Colombo. Non sarà ovviamente l’unica freccia all’arco della selezione rossocrociata. Anzi, i due principali avversari di francesi (Sarrou e Carod) e italiani (Braidot) saranno soprattutto Nino Schurter (che con gli Europei ha un rapporto ben diverso rispetto ai Mondiali, un titolo contro otto) e Mathias Flückiger, reduce dall’argento iridato a Leogang. «Sono pronto a dare tutto me stesso – afferma il 23.enne di Bironico – e sarei molto contento con un top 15. Ai Mondiali ho però dimostrato che un top 10 è alla mia portata, quindi perché no?».

D’altra parte, nemmeno chi l’ha progettato e disegnato può dire di conoscere il percorso del Monte Ceneri altrettanto bene di Colombo… «Prima di partire per le prove di Coppa del mondo ho avuto ulteriore tempo a disposizione per accumulare giri su giri, lavorando in particolare su quei passaggi tecnici che richiedono più tempo per poter essere affrontati in maniera corretta e che io ho già mandato a memoria. In questi ultimi giorni ho trascorso relativamente poco tempo sul percorso, anche per non sovraccaricarmi di pressione. Ho comunque potuto notare come alcuni settori, con il susseguirsi dei passaggi, si siano leggermente modificati. Non fa nulla, questo è un percorso che darà vita a una gara spettacolare».

Colombo: 'Stagione comunque positiva'

Tenere a bada la pressione è senza dubbio cosa buona e giusta, almeno per il diretto interessato. Il quale è però conscio delle aspettative create dalle sue ultime prestazioni, sia in Coppa del mondo, sia ai Mondiali… «Sto affrontando le prime competizioni importanti in questa categoria e i risultati sono andati ben oltre le aspettative. Non potrei essere più contento, ma so che adesso i tifosi si aspettano molto da me. Farò ovviamente tutto quanto è nelle mie possibilità, ma la mia stagione la posso già considerare positiva, qualunque sia il risultato di questi Europei. Le prove di Nove Mesto e Leogang hanno rappresentato una grande iniezione di fiducia, sono arrivato parecchio vicino ai vertici mondiali. Sento però di possedere ancora sensibili margini di miglioramento, ore di allenamento che a differenza di altri ancora non sto facendo».

Una condizione fisica che, sembra strano affermarlo, forse è dovuta in parte anche al lockdown della scorsa primavera… «Non ho la controprova, per cui dichiararlo con certezza è impossibile. È però vero che rispetto ad altre stagioni, quando le competizioni si susseguivano senza soluzione di continuità, in primavera ho potuto svolgere un importante lavoro di fondo che forse adesso sta dando i suoi frutti. Ad ogni modo, il volume di lavoro effettuato su strada è un aspetto della preparazione che mi piacerebbe riproporre anche nei prossimi anni, in quanto ritengo possa essere una buona attività complementare per la mountain bike»

Schurter: 'Qui ho molti ricordi positivi'

Un anno fa a Brno, Nino Schurter aveva deciso di non andare alla caccia del titolo continentale: quest’anno l’assenza di spicco è quella del suo grande rivale, l’olandese Mathieu van der Poel, campione in carica. Nonostante abbia vinto di tutto e di più, dal grigionese ci si aspetta sempre il massimo e al Monte Ceneri sarà chiamato a rifarsi dopo una Coppa del mondo e un Mondiale non proprio riuscitissimi. Ma stavolta, il percorso è assolutamente tagliato su misura per le sue qualità… «È un tracciato duro, molto tecnico – afferma l’otto volte iridato –. Ho molti bei ricordi delle competizioni effettuate qui al Monte Ceneri, a partire dal mio primo Mondiale, quello del 2003 (argento juniores alle spalle del ceco Kulhavy, ndr), per quanto nel disegno attuale di quel tracciato rimanga ben poco. Sarà comunque una gara molto diversa rispetto a quella di Leogang. In Cdm e ai Mondiali le cose non sono andate come avrei voluto: per diversi motivi, dalla caduta nella prima short-race a Nove Mesto, a un percorso poco adatto in Austria, con una scelta estrema di bicicletta che ha finito per penalizzarmi, visto che l’attesa pioggia a dirotto non si è fatta vedere. Nonostante tutto, però, ho capito che la forma era in crescendo, adesso sto bene e sono fiducioso. Peccato per l’assenza del grande pubblico, perché personalmente mi dà quella percentuale extra per andare oltre i limiti. Mi mancherà un simile incitamento, ma pure i miei avversari potrebbero dire la stessa cosa».

Se il campione del mondo Jordan Sarrou e la medaglia di bronzo Titouan Carod saranno tra i grandi favoriti, non vanno dimenticati i nomi dell’olandese Milan Vader e al danese Simon Anderassen, esponenti del nuovo che avanza.

In campo femminile la splendida prestazione offerta ai Mondiali, con il quarto posto alla sua prima apparizione iridata nelle élite, fa di Sina Feri una delle favorite della prova. Gara, quella al via alle 12.15, che potrebbe essere altrettanto, se non più, spettacolare di quella degli uomini. Infatti, anche tra le ragazze al via ci sarà la campionessa del mondo in carica, la francese Pauline Ferrand-Prevot, ma pure una Jolanda Neff alla ricerca di un riscatto dopo un prima parte di stagione poco convincente (paga i postumi del grave infortunio di inizio anno), ma che su un percorso conosciuto e apprezzato potrebbe ritrovare le giuste sensazioni.