MOUNTAIN BIKE

'Ticino terra di biker' chiama l'Europa

Prendono avvio al Monte Ceneri i campionati continentali di cross-country. Daniele Zucconi: 'Se dieci anni fa mi avessero detto che...'

(Non mancano i passaggi spettacolari)
14 ottobre 2020
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Diciassette anni fa, su un percorso completamente diverso, ma sempre alle pendici del Monte Tamaro, il mondo imparava a conoscere un nome che da lì in poi avrebbe fatto la storia della mountain bike: Nino Schurter, argento mondiale nella categoria juniores. A quasi vent’anni di distanza, il grigionese sarà ancora una delle grandi attrazioni degli Europei che da giovedì a domenica si svolgeranno nei boschi del Monte Ceneri. A contendergli il palcoscenico, il pupillo di casa, quel Filippo Colombo reduce da un brillante settimo posto ai Mondiali di settimana scorsa a Leogang (Austria). Per lui, l’occasione di gareggiare sul percorso di casa, in un’edizione degli Europei messa in piedi nel giro di pochissimi mesi, dopo la rinuncia di Graz. Un’organizzazione resa più complicata dalle normative anti-pandemia imposte dalle autorità sanitarie, le quali non hanno però scoraggiato un Velo Club Monte-Tamaro che della mountain bike a Sud delle Alpi è stato pioniere. Di tutto questo abbiamo discusso con Daniele Zucconi, “deus ex machina” della mtb in Ticino, colui che dieci anni fa aveva dato vita a un progetto di crescita capace di portare Filippo Colombo ai vertici delle classifiche mondiali… «Lui è solo la punta dell’iceberg. Se dieci anni fa mi avessero detto che un giorno al via degli Europei avremmo avuto sette ragazzi con un trascorso nel Vc Monte-Tamaro non ci avrei creduto. Sì, perché oltre a Colombo la Nazionale svizzera schiererà al via tra gli juniores anche il grigionese Janis Baumann (argento ai recenti Mondiali) e le ticinesi Linda Zanetti e Giulia Alberti, mentre con la selezione italiana prenderanno il via della gara U23 Andreas Vittone, Andrea Colombo e Juri Zanotti. Il progetto era nato nel 2010-11 proprio sulla spinta di Filippo Colombo, il quale mi aveva chiesto di mettere in piedi una sezione dedicata alla mountain bike per lui e per alcuni suoi amici interessati alla disciplina. Aveva appena 14 anni, ma le idee erano già belle chiare: me lo aveva detto in modo molto diretto, il suo obiettivo era di diventare uno dei migliori biker svizzeri. Obiettivo raggiunto e superato. La nostra intuizione era stata di puntare in primo luogo sull’istruzione tecnica, per cercare di ridurre il gap esistente con il movimento di oltre San Gottardo. Un indirizzo che ha portato i suoi frutti e ha avvicinato altri club a questa disciplina. Oggi i migliori giovani escono dal Vc Monte-Tamaro, ma sono convinto che in futuro anche altre realtà, come il Vc Capriasca o il Vc Tre Valli Biasca, forniranno giovani al movimento nazionale».

Nel 2003, Filippo Colombo era all’inizio del suo percorso scolastico, ma Daniele Zucconi in mountain bike ci andava, eccome. E quei Mondiali se li ricorda bene… «In qualità di atleta, però, non di organizzatore. Avevo preso parte alla Maratona vinta da Thomas Frischknecht e avevo chiuso attorno alla 60.ma posizione. Si arrivava sulla pista di atletica di Cornaredo e Frischknecht aveva approfittato della sventura del francese Thomas Dietsch, al comando fino a 5 km dall’arrivo, quando aveva forato. Dietsch, tra l’altro, nelle settimane precedenti era alla ricerca di un albergo a buon mercato e lo avevo invitato a casa mia, dove era rimasto per 15 giorni, dando vita a quella che è rimasta una bella amicizia».

'Un dovere nei confronti degli atelti'

Dal 2003 al 2020, cosa hai pensato quando Marzio Cattani ti ha prospettato l’opportunità di organizzare gli Europei? «Ho detto immediatamente di sì, perché questa era un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Anche perché sarebbe stato un bel segnale nei confronti degli atleti, costretti a rimanere senza gare per quasi tutta la stagione. Sapevamo che sarebbe stata una sfida di non poco conto, soprattutto a causa delle restrizioni anti-pandemia, ma volevamo dare un segnale forte a sostegno di tutto il movimento».

Le settimane a disposizione per organizzare un evento di questa portata sono state poche… «Un paio di mesi, ma tutto il gruppo ha lavorato in maniera incredibile. Ognuno ha fatto la sua parte e anche di più per farci trovare pronti. Penso che negli ultimi due mesi Marzio Cattani abbia lavorato esclusivamente per gli Europei. È stata una sfida enorme anche a livello di gestione sanitaria. Il Cantone ci ha imposto paletti molto stretti, ad esempio per quanto attiene alla presenza di pubblico e noi abbiamo seguito scrupolosamente quelle che erano le direttive impartite dalle autorità sanitarie. L’unico rammarico è che la presenza di pubblico sarà molto limitata, ma la sicurezza degli atleti, degli addetti ai lavori e degli spettatori ha sempre rappresentato la nostra priorità».

Veniamo al percorso, completamente ridisegnato rispetto a quello dei Mondiali 2003… «Saranno al massimo 100 i metri che coincidono con il tracciato vecchio. L’anello è di 4,2 km, molto duro e molto tecnico. Non vi sono salite lunghissime, ma continui strappi che rendono il tracciato nervoso e ideale per atleti esplosivi e molto bravi nella conduzione della bicicletta. Occorre essere in grado di pedalare a tutta nelle salite e recuperare in discesa senza perdere lucidità e velocità, in caso contrario non è possibile reggere un’ora e mezza di gara. Filippo questo percorso lo conosce a memoria, non dobbiamo spostargli nemmeno un sassolino. Tutte le Nazionali sono comunque qui da mercoledì e hanno avuto la possibilità di allenarsi. È importante imparare a memoria quei sei o sette passaggi molto tecnici che possono permettere di fare la differenza e che, se non ben assimilati, possono portare a inconvenienti quali cadute o forature».

'Schurter sarà protagonista'

Gli svizzeri, la cui scuola tecnica è ritenuta all’avanguardia, dovranno cercare di riscattarsi da una prima parte di stagione non particolarmente esaltante… «È vero, il nostro movimento è abituato a dominare, ma quest’anno non ha ottenuto i risultati ai quali eravamo abituati. D’altra parte, vi sono nazioni emergenti che stanno lavorando molto bene: la Francia è da sempre l’antagonista principale della Svizzera, ma negli ultimi anni l’Italia ha lavorato in maniera eccellente e nei prossimi anni dovrebbe raccogliere i frutti. Per quanto riguarda la prova di sabato, sono convinto che l’uomo da battere sia ancora Nino Schurter. Questo è un percorso tagliato su misura per le sue caratteristiche. Sono sicuro che potrà fare una grandissima prestazione. Tra i favoriti inserisco anche il nome del francese Titouan Carod, bronzo ai Mondiali, mentre per quel che riguarda il campione del mondo in carica, Jordan Sarrou, molto dipenderà da come ha “digerito” la prima settimana da iridato».

I Mondiali del 2003 avevano dato grande slancio al movimento della mountain bike in Ticino. Lo stesso potrebbe valere per gli Europei… «In questi ultimi anni dell’importanza della mountain bike, non soltanto a livello agonistico, si è accorto anche l’Ente del turismo. È un movimento in forte espansione, favorito dal fatto di avere a disposizione un territorio ideale per questo sport. Lo slogan recita “Ticino terra di ciclismo”, ma io credo sarebbe più giusto dire “Ticino terra di biker”. E negli ultimi anni è esplosa la passione per la e-bike, un mezzo che permette a molte persone di raggiungere traguardi (e montagne) che prima erano loro precluse. Ma attenzione, però: perché con la pedalata assistita in vetta ci possono arrivare pure biker non esperti, ma la discesa rimane sempre e comunque pericolosa se non si possiedono solide basi tecniche. Inoltre, andrà posta attenzione alla convivenza tra biker ed escursionisti, categorie che attualmente occupano gli stessi sentieri. Occorrono tolleranza e buon senso da ambo le parti e, magari, l’allestimento di sentieri separati che consentono a entrambe le categorie di usufruire delle nostre splendide montagne».

Il programma

Giovedì

15.00 Team Relay

Venerdì

14.30 Eliminator (qualificazioni)

16.30 Eliminator (finali)

Sabato

10.00 Cross country U23 uomini (6 giri)

12.15 Cross-country élite donne (6 giri)

14.30 Cross-country élite uomini (7 giri)

Domenica

10.00 Cross-country juniores ragazzi (5 giri)

12.15 Cross-country juniores ragazze (4 giri)

14.30 Cross-country U23 donne (5 giri)

La selezione svizzera

Elite uomini: Filippo Colombo, Mathias Flückiger, Lukas Flückiger, Lars Forster, Andri Frischknecht, Thomas Litscher, Nino Schurter, Matthias Stirnemann.

U23 uomini: Vital Albin, Alexandre Balmer, Nick Burki, Fabio Püntener, Joel Roth, Loris Rouiller, Luca Schätti, Fabio Spena.

Juniores uomini: Janis Baumann, Roman Holzer, Dario Lillo, Timo Müller, Lars Sommer, Finn Treudler, Andrin Walter, Luke Wiedmann.

Elite donne: Ramona Forchini. Sina Frei, Linda Indergand, Alessandra Keller, Nicole Koller, Jolanda Neff, Kathrin Stirnemann, Andrea Waldis.

U23 donne: Ronja Blöchlinger, Noëlle Buri, Jacqueline Schneebeli, Tina Züger.

Juniores donne: Giulia Alberti, Elisa Alvarez, Nicole Göldi, Annika Liehner, Eliane Schenk, Vera Schmid, Linda Zanetti.