Ai Mondiali di Imola il titolo iridato va a Julien Alaphilippe che precede di 24" Van Aert. Al fotofinosh il rossocrociato supera Kwiatkowski
Julian Alaphilippe è il nuovo campione del mondo. Il francese si è imposto in solitaria sull'autodromo di Imola e ha riportato la Francia sul trono iridato dopo un'attesa durata 23 anni (Laurent Brochard nel 1997 a San Sebastian). Alaphilippe ha preceduto di 24" Wout Van Aert, mentre al fotofinish la medaglia di bronzo è andata al collo di Marc Hirschi.
Il successo iridato Alaphilippe se lo è costruito sull'ultima delle 18 salite in programma, quella di Gallisterna. È scattato a meno di 13 km dall'arrivo, subito dopo un tentativo di Marc Hirschi rintuzzato da van Aert. Ha guadagnato una quindicina di secondi su un gruppetto di cinque corridori (Hirschi, Roglic, Van Aert, Kwiatkowski e Fuglsang) che non è più stato in grado di rientrare, nonostante le trenate di Van Aert.
E se la vittoria di Alaphilippe non fa una piega (era unanimemente considerato come uno dei grandi favoriti), il bronzo conquistato da Marc Hirschi, al suo primo Mondiale da capitano, conferma che il ciclismo svizzero nel bernese ha trovato un vero gioiellino. L'elvetico, da molti inserito nel novero dei papabili, soprattutto dopo le brillanti prestazioni offerte al Tour de France, ha corso come uno scafato veterano. Nelle prime posizioni del gruppo per quasi tutta la giornata, è stato pilotato alla perfezione da una squadra che ha a lungo lavorato per tenere a bada la fuga iniziale (tutti uomini senza prospettive di vittoria), il cui vantaggio era salito fino oltre i 6'. Una Nazionale svizzera protagonista, dunque, che ha saputo scortare il suo capitano fino ai momenti salienti. Fino a 44 km dall'arrivo, con Hirschi è rimasto Enrico Gasparotto, costretto purtroppo a cedere subito prima della penultima salita della Gallisterna a causa di un problema meccanico. Da quel momento in poi, Hirschi se l'è dovuta cavare da solo e ha dimostrato di possedere grande sangue freddo. Ha letto benissimo e varie situazioni che si sono venute a creare, senza mai andare in panico, anche quando in un paio di circostanze si è ritrovato in un drappello staccato di qualche metro dalla testa della corsa.
Il Mondiale di Imola è stato piuttosto tattico fino al penultimo giro, quando sulla Gallisterna ha aperto le danze Pogacar. Lo sloveno ha guadagnato una ventina di secondi, ma è stato raggiunto sull'ultima salita di Mazzolano, dove hanno provato dapprima Dumoulin, poi Caruso, infine Carapaz. Sulla Gallisterna, invece, il primo a muoversi è stato Hirschi, il quale non ha però potuto rispondere all'attacco di Alaphilippe. Alla fine, comunque, per la Svizzera il Mondiale si è chiuso in bellezza (un argento e due bronzi). La Nazionale rossocrociata è l'unica ad essere salita sul podio sia lo scorso anno in Inghilterra (con il bronzo di Stefan Küng), sia quest'anno in Italia. Proprio il turgoviese e il bernese saranno i punti di forza del ciclismo svizzero anche negli anni a venire.