Ciclismo

Stefan Küng: ‘Ho fiducia in me, mi sento in forma’

Il 26enne turgoviese figura tra i favoriti nella cronometro dei Mondiali di domani: ‘Se sarò all'altezza del compito, posso finire davanti a tutti’

24 settembre 2020
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La rinuncia alla prova in linea svela (giudicata troppo esigente dal punto di vista tecnico) quali siano le ambizioni di Stefan Küng, tutte concentrate sulla cronometro di domani, nella quale può considerarsi uno dei favoriti. Primo svizzero a mettere al collo una medaglia iridata dal 1999 lo scorso anno nello Yorkshire, il campione svizzero a cronometro punta dichiaratamente al podio, in quella che è la sua disciplina prediletta. Forte di una condizione eccellente e del titolo europeo conquistato un mese fa a Plouay. «Ho fiducia in me, mi sento in forma», spiega il 26enne della Groupama-Fdj, ritiratosi a metà dell'ultima settimana del Tour de France proprio per preservare le energie in vista dell’appuntamento chiave della sua stagione. «Mi sento molto più fresco, fisicamente e mentalmente, rispetto ai giorni del Tour. Ho anche ripreso confidenza con la bici da cronometro. Le incertezze sono sparite, il titolo europeo mi ha dato fiducia. So che se sarò all’altezza del compito, posso chiudere davanti a tutti. Il cuore mi suggeriva di partecipare anche alla gara in linea di domenica, ma la testa ha detto no».

Conferma dei progressi fatti

Dalla ripresa dell’attività a fine agosto, Küng non ha avuto modo di prendere parte a gare contro il tempo. Tuttavia, nell’unica possibilità che gli si è presentata, agli Europei poco prima della Grande Boucle, ha messo tutti in fila. «Il titolo continentale è stato la conferma dei progressi che avevo fatto in allenamento». Quanto al decimo posto ai Mondiali dello scorso anno, «fu un passo nella direzione giusta, seguito al cambiamento della postura in sella.

La pausa dovuta all’emergenza sanitaria ha permesso a Küng di intensificare gli allenamenti specifici della crono in vista dell’obiettivo stagionale che affronta domani. Lo stesso, del resto, hanno fatto gli specialisti Victor Campenaerts, Filippo Ganna e Rohan Dennis. «È un aspetto del nostro lavoro che sovente in stagione viene poco considerato, perché gli obiettivi solitamente sono altri».

Finale un po' più mosso

I tre corridori citati figurano naturalmente anch’essi tra i favoriti. L’australiano Dennis punta alla tripletta dopo i titoli del 2018 e 2019. Il  belga Wout van Aert, il britannico Geraint Thomas, il francese Remo Cavagna e il danese Kasper Asgreen puntano al podio. L’olandese Tom Dumoulin, campione del mondo nel 2017, è un outsider di valore.

La particolarità del circuito che attraversa l’Emilia Romagna con partenza e arrivo sul circuito di Formula 1 di Imola, sono gradite a Küng, ottimo passista, in grado di sfruttare al meglio la lunghezza del percorso (31,7 km) e il contenutissimo dislivello. «La prima parte del tracciato non comporta grandi difficoltà, con tanti rettilinei. Negli ultimi cinque o sei chilometri qualche difficoltà in più c’è. Il percorso è meno piatto e tecnicamente più esigente».