CALCIO

La Premier League regola gli ultimi dettagli

Domani una riunione per decidere su alcuni aspetti delicati prima del ritorno in campo previsto il 17 giugno

(Jürgen Klopp e il Liverpool sono tornati al lavoro)
3 giugno 2020
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Il conto alla rovescia è partito. A sole due settimane dal ritorno della Premier League il 17 giugno, domani è previsto un incontro per mettere a punto i piani per la ripresa della competizione e decidere nei dettagli su questioni non banali.

Calendario a forma di puzzle

Per mettere a giorno il calendario, la Premier League riprenderà mercoledì 17 giugno con due recuperi (Manchester City-Arsenal e Aston Villa-Sheffield United). I 20 club d'élite avranno quindi nove partite e tre turni di Coppa d'Inghilterra da disputare prima del 1° agosto, quando la finale della Fa Cup segnerà la fine della stagione nazionale. Il fitto calendario sarà reso meno pesante dal fatto che non ci saranno partite di replay in Coppa. I quarti di finale sono stati programmati nel fine settimana del 27 e 28 giugno.

Sostituzioni e foglio partita

Un lungo periodo di inattività, un fitto periodo di fitness e un recupero ad alta intensità: il metabolismo dei giocatori sarà messo a dura prova. Per alleviare questo shock, la Fifa ha proposto di aumentare temporaneamente a 5 il numero di sostituzioni consentite nei tempi regolamentari. Secondo quanto riferito, il Chelsea ha chiesto alla Premier League di aumentare il numero di sostituti sul foglio di gara a nove invece che a sette. Ma questi cambiamenti, che la Premier League dovrà validare, vengono contestati dai club più piccoli, che li vedono come un regalo per le grandi squadre, le cui rose sono di qualità superiore.

Campi neutri

Dopo aver combattuto l'idea di far disputare tutte le partite in un numero ristretto di stadi, sembrava che le stesse squadre avessero deciso di affossare la stagione di Premier League. Tuttavia, su richiesta delle autorità di sicurezza che temono il raduno dei tifosi intorno agli stadi, un "piccolo numero" di partite verrà effettivamente disputato in campo neutro. Ad esempio, il Liverpool capolista non disputerà le partite casalinghe ad Anfield, con la conseguenza di dover festeggiare il suo primo titolo degli ultimi trent'anni (i Reds vantano 25 punti di vantaggio e una partita in più sul Manchester City) lontano dall'iconico stadio e dai suoi tifosi.

L'allenatore Jürgen Klopp ha detto alla Bbc: «Non avremo il sostegno dei nostri tifosi, ma nessuna squadra lo avrà. Non importa contro chi giocheremo, la situazione sarà uguale per tutti. Per questo non sono così preoccupato».

Come comportarsi con il Var?

Alcuni club potrebbero chiedere di fare a meno del Var per limitare ulteriormente il numero di persone presenti a una partita, come proposto dalla Fifa. Ma il Ceo della Premier League, Richard Masters, sta conducendo una campagna a favore della moviola. «Il Var ha i suoi problemi in termini di distanza sociale, ma pensiamo che sia possibile concludere la stagione senza dovervi rinunciare», ha detto a Sky Sports.

E se si dovesse fermare tutto?

Quando una ripresa del campionato sembrava ancora molto incerta, le modalità di determinazione della classifica finale rappresentavano una questione estremamente delicata. Adesso la Premier vuole fare chiarezza prima di provare a chiudere la stagione. Non sorprende che le squadre di fondo classifica stiano spingendo annullare retrocessioni e promozioni nel caso in cui il campionato non dovesse terminare.

Tuttavia, questa opzione sembra essere fuori discussione, data la ferma opposizione della federazione e della Lega, che contano di avere promossi e bocciati ad ogni livello. Di conseguenza, l'ipotesi più probabile sarebbe una classifica basata sul numero di punti diviso per il numero di partite giocate. Tuttavia, la Premier League non ha l'obbligo di decidere immediatamente su questa scottante formalità, per cui un'eventuale scelta potrebbe cadere più in là.