La società che ha appena annunciato l'iscrizione al campionato di Lnb è intenzionata a fare il passo secondo la gamba. Poche risorse ma tanto entusiasmo
Il comunicato della Pallacanestro Bellinzona con il quale lunedì la società ha comunicato l'iscrizione della prima squadra femminile in Lega nazionale B è di quelli che fanno bene a questo sport, soprattutto in Ticino dove il basket femminile ha conosciuto una profonda crisi nell’ultimo decennio, Riva Basket a parte. Due anni fa il Bellinzona rinunciava alla Lega nazionale A per un deficit di giocatrici, in “fuga” per motivi di studio o per “anzianità”, con l’obiettivo di far crescere il settore delle U13, U15, U17 e poi riproporsi a livello nazionale. Il lavoro è stato svolto sotto le direttive di Ulla Mercoli, direttrice tecnica, e di Gianfranco Manfré e, dopo due anni… rieccoli in Lna.
Con Stefano Mossi parliamo di questo riapprodo: siete in anticipo sui tempi? «Diciamo che il nostro obiettivo era di darci due o tre anni per ritornare in lega nazionale. Valutando la situazione, abbiamo deciso di fare il passo già nella prossima stagione, consapevoli che non si sa ancora come, quando e se partirà. Ma non volevamo che le U19 perdessero motivazioni. Nel contempo, era nostra intenzione dare uno stimolo forte alle altre Under mettendo loro davanti un obiettivo importante»
Come si è svolto il lavoro di ricostruzione? «Manfré ha lavorato bene coinvolgendo anche alcune giovani del Verbano, di nazionalità italiana ma che sono e saranno cestisticamente svizzere. Una scelta legata anche al fatto che le giocatrici di basket in diverse società sono in calo. Quindi, abbiamo fatto capo a queste “straniere” che ci hanno permesso di avere un gruppo in grado di crescere bene: la sfida in Lega nazionale B è di quelle che dovrebbero proprio aiutare lo sviluppo tecnico delle giovani, tutte sotto i vent’anni».
La società ha i mezzi per ingaggiare una straniera? E ne ha l'intenzione? «Il nostro budget parte da… zero, nel senso che a oggi non abbiamo sponsor e, in periodo di crisi, siamo consapevoli che non sarà facile trovarne. Passo secondo la gamba, quindi con l’intenzione di non avere giocatrici straniere. Rimane una porta aperta per una giocatrice italiana di esperienza che possa aiutarci a stare meglio in campo, soprattutto con quei centimetri di cui non disponiamo. Ma la nostra sarà una partenza con tutte le giovani cresciute nel nostro vivaio».
Sinergie con altri club? «Abbiamo dei contatti con la Star Gordola, visto che la società non ha una struttura completa oltre alle U17. È quindi è possibile che qualcuna possa approdare da noi. Le nostre porte sono aperte ma devono essere giocatrici motivate e che vogliono impegnarsi nel basket. Crediamo che la Lnb dia certamente delle motivazioni importanti. Il confronto con squadre più toste darà un’accelerata a tutto il gruppo. Il nostro obiettivo rimane comunque quello di fare un passo alla volta, cercando soprattutto di mantenere le giuste motivazioni in tutto il gruppo, così da avere quella continuità che è la forza di ogni società».
Obiettivi chiari e, secondo noi, un'iniezione di fiducia a beneficio di questo settore del basket cantonale che è sempre stato un punto di riferimento a livello nazionale. Avere una squadra nel Sopraceneri è senza dubbio vitale per il movimento femminile e, conoscendo le persone che portano avanti il progetto, siamo certi che i frutti arriveranno. Bentornato Bellinzona.