Ginnastica

Trent'anni fa il titolo europeo di Daniel Giubellini

A 21 anni lo zurighese vinse l'oro alle parallele a Losanna. In quella competizione René Plüss fu argenti alla sbarra

Keystone
27 maggio 2020
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Era il 27 maggio 1990, quando Daniel Giubellini destò sensazione mettendosi al collo la medaglia d'oro alle parallele agli Europei di ginnastica artistica che trent'anni fa si svolsero a Losanna. Un oro che pesò tantissimo nell'economia del movimento ginnico nazionale, rivitalizzato dall'impresa dello zurighese e dall'argento alla sbarra del glaronese René Plüss, rilanciato in ottica Giochi olimpici del 1992. Il carico di pressione sulle spalle degli atleti elvetici fu dunque enorme, in palio c'era l'aumento o la riduzione del budget in chiave olimpica. «Ma quando sei in pedana, dimentichi tutto il resto - osserva Giubellini -. Ti concentri solo sul tuo esercizio».

Allora 21enne, Giubellini ricorda che «fu una sorpresa già trovarmi in finale con gli otto migliori», ma seppe superarsi in ciascun elemento proposto nel suo esercizio. Terzo in gara in finale, accreditato di 9,80 punti, per l'elvetico l'attesa fu snervante. Quando il favorito sovietico Valentin Mogilny ottenne il suo stesso punteggio, fu l'apoteosi. La Svizzerà festeggiò un oro continentale per la prima volta dal 1959, quando il bernese  Ernst Fivian si impose al suolo.

Giubellini celebrò con grande discrezione quel trionfo. Le parole per commentarlo le trovò solo dopo qualche anno. «Non sono mai stato particolarmente emotivo, non ho versato lacrime, tuttavia in fondo a me stesso ho sentito qualcosa di molto forte».

Le imprese sportive di Daniel Giubellini (padre di Luca, 17 anni, Matteo, 15, e Chiara, 13, tutti nei quadri della federazione svizzera) e di René Plüss diedero fiato alla ginnastica maschile svizzera. Gli atleti poterono cosò preparare serenamente i Mondiali del 1991 a Indianapolis, dove l'undicesimo posto nel concorso a squadre valse il biglietto per le Olimpiadi di Barcellona dell'anno successivo, l'ultimo appuntamento di Giubellini, ritiratosi dieci mesi dopo i Giochi.