Aveva combattuto contro il Covid-19 per oltre un mese dopo che nei primi giorni il suo ricovero era stato rifiutato da diversi ospedali
Un lottatore di sumo di 28 anni è deceduto in Giappone per le conseguenze del Covid-19. Lo ha reso noto l'associazione nazionale di sumo. Si tratta della prima vittima del coronavirus nell'ambiente dello sport nazionale nipponico.
Shobushi, un lottatore delle categorie inferiori e appartenente alla scuderia Takadagawa di Tokio, è morto questa mattina dopo aver lottato più di un mese contro la malattia. Aveva iniziato ad accusare febbre tra il 4 e il 5 aprile, ma non era riuscito a contattare i servizi locali della salute pubblica a causa di un sovraccarico delle linee telefoniche.
Rifiutato da diversi ospedali della capitale, aveva finalmente trovato un ricovero l'8 aprile, quando già iniziava a sputare sangue. Un primo test si era rivelato negativo, ma il coronavirus era poi stato diagnosticato il 10 aprile con un secondo controllo in una struttura ospedaliera diversa dalla prima. Era entrato nel reparto di cure intensive il 19 aprile.
Alcuni lottatori e un maestro di scuderia, rappresentanti di un ambiente sportivo molto chiuso su sè stesso, sono stati trovati positivi al coronavirus. Vale la pena ricordare che di norma i praticanti di sumo superano allegramente i 100 kg e che proprio il sovrappeso rappresenta uno dei fattori di rischio di questa malattia.