La gara non potrà aver luogo il 28 giugno. Patrick Calcagni: 'Restiamo positivi, potrebbe essere l'occasione per il rilancio di Città e Cantone'
A pagare lo scotto della decisione dell'Uci di procrastinare al 1. luglio la data per la possibile ripresa dell'attività agonistica vi è pure il Velo Club Lugano con il suo Axion Swiss Bank - Gp Lugano che si sarebbe dovuto svolgere il 28 giugno. Lo scombussolamento del calendario internazionale dovuto alla pandemia in corso, ha però posto l'unica prova per professionisti in Ticino in una posizione scomoda, tagliata fuori per appena due giorni dalla possibile riapertura. Non tutto, però, sembra essere perduto, almeno nelle intenzioni degli organizzatori. Ne abbiamo parlato con Patrick Calcagni, responsabile per la corsa in seno al Vc Lugano... «In questo momento ci troviamo in una situazione di standby attivo. Nel senso che la situazione è quella che è e l'Uci altro non ha fatto se non adeguarsi a quelle che sono le direttive in vigore in molte nazioni. Le gare del World Tour, vale a dire quelle che attirano un numero maggiore di spettatori, sono addirittura bloccate fino al 1. agosto. A questo punto noi ci troviamo obbligati a pensare a un'altra possibile data. L'idea sarebbe di posticipare il Gran premio verso la fine di luglio, ma è ancora presto per capire se si tratti di un'ipotesi in grado di concretizzarsi. Al di là della possibilità da parte dell'Uci di trovarci una data disponibile, bisogna capire se il coronavirus ci permetterà di gareggiare e se la Città è disposta a concederci le dovute autorizzazioni, anche in considerazione di possibili altri eventi in programma in quel periodo. È ancora tutto in alto mare, ma non dobbiamo mollare e, soprattutto, dobbiamo lavorare in funzione di un posticipo e non di un annullamento».
Una collocazione nel mese di luglio permetterebbe all'Axion Swiss Bank - Gp Lugano di essere una delle prime competizioni del calendario internazionale, con la possibilità di poter accogliere tutti quei ciclisti di punta stufi di dover pedalare sui rulli in gare virtuali e desiderosi di tornare alla vera competizione... «Sarebbe una ghiotta occasione per rilanciare anche la Città di Lugano. In Ticino tutto è fermo da tempo, a livello sportivo come culturale. Da parte nostra, abbiamo la produzione televisiva garantita per cui molti canali televisivi potrebbero essere interessati a trasmettere una corsa live dopo decine e decine di repliche. Sarebbe l'occasione per pensare in grande e dare un segnale di ripartenza per la Città e più in generale per il Cantone».
La malaugurata ipotesi di un annullamento potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza della manifestazione? Secondo il presidente del Vc Lugano, Andrea Prati, «sotto questo aspetto non dovremmo avere grossi problemi. Le spese sin qui sostenute sono state poche, proprio per l'insicurezza legata alla possibilità di disputare la gara. Abbiamo investito qualcosa a livello operativo e ne potremmo approfittare per l'edizione 2021. L'ipotesi cancellazione non mi fa paura».
Sulla stessa lunghezza d'onda Patrick Calcagni... «Axion Swiss Bank, il nostro sponsor principale, ci ha garantito pieno supporto e come noi spera che si riesca a trovare una nuova collocazione per l'edizione 2020. Sulla stessa linea pure gli altri sponsor importanti. Se quest'anno non riuscissimo a proporre il Gp, rimanderemmo al 2021, consapevoli però che senza la scoperta di un vaccino rischieremmo di ritrovarci tra dodici mesi nella stessa situazione attuale. Un annullamento quest'anno ci metterebbe di fronte a qualche grattacapo in più anche dal punto di vista delle finanze, ma gli sponsor hanno già garantito la loro continuità per cui non siamo preoccupati».
La vera stagione 2020 del ciclismo rischia di durare soltanto quattro mesi, con tutte le gare principali concentrate tra settembre e novembre... «Bisogna adeguarsi, lo ha fatto l'Uci e dovranno farlo tutte le federazioni sportive. Personalmente sono dell'opinione che sia fondamentale gareggiare: tutto ciò che si potrà fare, andrà fatto, anche con sovrapposizioni e concomitanze. Le squadre del World Tour possono gestire tre mesi di doppia o tripla attività. Più giorni di gara vi saranno e maggiore sarà la visibilità degli sponsor, i quali non potranno così venire meno ai loro obblighi finanziari nei confronti delle squadre e degli atleti».