Il Riva ha chiesto di non più disputare le inutili ultime due gare, considerata la sua posizione in classifica. Cedraschi (Lugano) libererà i tre stranieri
Tutto fermo, finalmente anche il basket. La decisione di sospendere il campionato e la Coppa Svizzera non poteva che essere la logica conseguenza alle indicazioni date dalle autorità e dai settori medici a livello federale. La salute pubblica viene prima e lo sport deve sostenere sempre questa priorità perché è anche un segnale costruttivo e rende la gente più consapevole delle responsabilità individuali nel contesto collettivo.
Ora la Federazione deve chiaramente prendere in esame un possibile futuro per il basket. A nostro modo di vedere, giocare senza pubblico è un assurdo, perché lo sport vive di questo supporto, anche se nel nostro sport le vette di seguaci non tocca i picchi degli altri sport che vanno per la maggiore. Ora si tratta di capire se ha senso continuare la stagione o con l’abituale iter o adeguare l’ultima parte alle nuove esigenze. Per la Lna, c’è chi propone di abolire la seconda fase fatta di partite che non muterebbero più di tanto la classifica. Fare i playoff subito, al meglio delle tre gare, e campionato finito per le ultime quattro, visto che non c’è la relegazione. Per la Coppa Svizzera, una Final four su due giorni se e quando sarà possibile avere un certo numero di spettatori, altrimenti la si lascia perdere per questa stagione.
Meglio, lo diciamo non solo noi, sarebbe chiudere bottega e pensare alla prossima stagione, facendo un favore a tutti quelli che si prodigano per il contenimento dell’epidemia. Anche perché alcune squadre, le ticinesi in primis, sono intenzionate a lasciar rientrare in questi giorni i giocatori negli Stati Uniti.
Il Riva Basket ha espressamente chiesto di non più disputare le inutili ultime due gare, considerata la sua posizione in classifica e le sue due straniere sono già in volo verso casa, comunque pagate come da contratto, e questo è bene segnalarlo. Il presidente del Lugano Basket Cedraschi è lapidario: «I miei stranieri li lascio partire nei prossimi tre giorni perché poi potrebbe succedere che non possano più farlo: finiamo così e pensiamo alla salute, ed è quanto chiederò agli altri presidenti: nel fine settimana ci troviamo, anzi noi ticinesi ci saremo solo via teleconferenza, ma è chiaro che non ci sono altre soluzioni».
Sulla stessa lunghezza d’onda è il coach della Spinelli Gubitosa: «Dico semplicemente che prima viene la salute, poi il resto: finiamola qui, anche se con un certo rincrescimento per quanto avremmo potuto fare, ma non possiamo giocare sul benessere altrui, in questo clima e, soprattutto, senza pubblico. La società è concorde, la nostra posizione è per chiudere la stagione».
Ora vedremo quale sarà la posizione di altri club, in particolare di Olympic e Ginevra, le due società che hanno più peso. A Swiss Basketball la scelta definitiva e, stavolta, senza se e senza forse o ma o vedremo.
Appunto. Aspettiamo l’ardua, si fa per dire, sentenza.