Sulla scia dello scandalo-doping di Iannone
Dopo la squalifica di Andrea Iannone per doping in MotoGP (è risultato positivo agli steroidi anabolizzanti) si aprono... gli armadi. O meglio, si riaprono. A rivelare qualche scheletro di troppo il campionissimo spagnolo è stato già un anno fa Marc Marquez che dimostrava come anche il mondo delle due ruote non sia immune dall'uso (e dall'abuso) di sostanze vietate. Come riporta Tio Marquez aveva ammesso di essere a conoscenza di comportamenti poco professionali tenuti da qualcuno dei suoi colleghi.
«I controlli nel nostro sport sono pochi e funzionano male – ha denunciato il pilota iberico – il tema meriterebbe più attenzione. Per esempio, molti, soprattutto quelli più giovani, fumano canne prima delle gare. Il consumo della cannabis non dà vantaggi a livello di prestazioni, questo è vero; se avviene prima di scendere in pista può tuttavia creare problemi. Sia a chi ha effettivamente usato la sostanza vietata che agli altri piloti».