CICLISMO

Doping, Swiss Cycling licenzia Danilo Hondo

Il selezionatore nazionale ha ammeso in un'intervista con Ard, di essere stato cliente del dottor Mark S., arrestato in febbraio ai Mondiali di sci nordico di Seefeld

12 maggio 2019
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Danilo Hondo non è più il selezionatore della Nazionale svizzera. Dopo le accuse lanciate da una trasmissione della catena televisiva tedesca Ard, il 45.enne tedesco è stato sollevato dall'incarico, con effetto immediato, dai vertici di Swiss Cycling. In un'intervista rilasciata all'Ard, Hondo ha ammesso di essere stato nel 2011, un cliente del dottor Marc S. di Erfurt, arrestato nel quadro dell'operazione Aderlass, scattata durante i Mondiali di sci nordico dello scorso febbraio a Seefeld.

Secondo il giornalista specializzato in antidoping della Ard, Hajo Seppelt, Hondo ha riconosciuto i fatti, affermando di aver informato Swiss Cycling in mattinata: «Tutti ne sono rimasti scioccati. Per me era chiaro che non avevo più futuro nel ciclismo. Questa volta, sono ufficialmente recidivo», ha affermato. Hondo, infatti, nel 2005 per due volte era stato controllato positivo agli stimolanti nel corso del Giro di Murcia, motivo per il quale era stato squalificato per due anni. Ritiratosi dall'attività agonistica nel 2014, aveva ammesso l'utilizzo di sostanze dopanti, ma ciò nonostante nel 2015 Swiss Cycling lo aveva assunto quale selezionatore della U23. Dopo i Giochi olimpici di Rio del 2016, aveva preso le redini anche della squadra dei professionisti.

Lo scorso febbraio, nel corso dell'operazione Aderlass, cinque fondisti erano stati arrestati e avevano, in parte, riconosciuto di aver fatto ricorso a doping ematico. Tutto il caso ruotava attorno all'attività del dottor Mark S.