Quali sono le vostre priorità per la prossima legislatura a livello federale?
Padroni in casa nostra.
Realisticamente e concretamente, quali sono i vostri obiettivi per il Nazionale e per gli Stati?
Recuperare il secondo seggio al Nazionale perso per una manciata di schede 4 anni fa.
Come pensate che la delegazione cantonale possa incidere a Berna?
Con una presenza più forte della Lega dei Ticinesi in Consiglio Nazionale. Da qui la necessità di affiancare a Lorenzo Quadri un o una nuovo/a parlamentare. Inoltre rafforzare il Ticino agli Stati, confermando in primo luogo Marco Chiesa dell’UDC, accompagnato da un secondo rappresentante del centro-destra.
Quali saranno per voi i temi cardine nei prossimi anni che il parlamento federale dovrà affrontare?
1. Lavoro e costi della sanità. “Prima i nostri” nel lavoro vuol dire limitare o disdire la libera circolazione delle persone. La “preferenza indigena light” voluta dalla partitocrazia è un fallimento. Bisogna introdurre clausole di salvaguardia a tutela del mercato del lavoro ticinese contro gli eccessi del frontalierato. Bisogna promuovere sgravi fiscali per le aziende che fanno lavorare gli svizzeri e investire per l’assunzione di disoccupati elvetici. Oggi la nostra disoccupazione (dati ILO) è superiore a quella che si registra in Lombardia.Sanità: introdurre un contributo federale per ridurre i premi di cassa malati a tutti e sì a una cassa malati pubblica per l’assicurazione di base. Bisogna obbligare gli assicuratori malattia a restituire ai cittadini le riserve in eccesso. Sì alla deducibilità fiscale integrale dei premi di cassa malati. In ambito sociale no a ulteriori innalzamenti dell’età AVS e aiuti prima agli svizzeri, tagliando sussidi agli stranieri in assistenza, sulle spese per l’asilo e sui contributi all’estero. Ritirare il permesso B agli stranieri a carico della collettività.
2. “Padroni in casa nostra” vuol dire frenare l’adesione strisciante all’UE e quindi bisogna dire No ad accordi istituzionali con Bruxelles; No alla ripresa “dinamica”, che più semplicemente vuole dire automatica, del diritto europeo; No ai giudici stranieri; No alla direttiva comunitaria sulla cittadinanza; nessun ulteriore contributo di coesione all’UE. Dobbiamo far capire alla partitocrazia che i rapporti tra Svizzera e UE devono essere paritari.“Padroni in casa nostra” vuole pure dire che la Svizzera deve disporre di un Esercito di milizia credibile, con mezzi propri moderni e orientati alla difesa del Paese e della popolazione elvetica. L’avvicinamento strisciante iniziato dal Consiglio federale alla NATO, non da ultimo creando un’inutile e costosa Segreteria di Stato presso il DDPS, mina la neutralità elvetica nel vortice del conflitto in Ucraina. Sovranità, indipendenza e diritti popolari non sono negoziabili.“Padroni in casa nostra” significa pure combattere gli eccessi migratori, che hanno conseguenze negative in ogni ambito: sul mercato del lavoro, sulla sicurezza, sulla spesa sociale, sul traffico, sulle infrastrutture, sull’inquinamento, sulla cementificazione, sull’approvvigionamento energetico, sul consumo di risorse, sulla coesione sociale, sul sistema sanitario, sull’insegnamento e sui costi carcerari. L’immigrazione va dunque controllata e indirizzata verso quei settori economici dove sussistono effettive e comprovate carenze di manodopera. Per la Lega dei Ticinesi non ci può essere la prospettiva di una Svizzera con 10 milioni di abitanti.Per essere “Padroni in casa nostra” dobbiamo dire stop al caos nel settore dell’asilo. Asilo significa protezione, non immigrazione (clandestina) e la priorità va data all’aiuto sul posto nei Paesi in guerra. A livello nazionale la Lega dei Ticinesi si impegnerà affinché i valichi siano costantemente sorvegliati per impedire l’arrivo di finti rifugiati con alta propensione alla delinquenza. Gli orari d’uscita degli “ospiti” dei centri d’accoglienza della SEM nel Mendrisiotto vanno drasticamente ridotti. I clandestini ed i migranti economici devono essere allontanati subito dal Paese, specie se commettono reati o perturbano l’ordine pubblico. Sui costi dell’asilo bisogna risparmiare, e parecchio. Per questo non sosteniamo alcun aumento dei posti d’accoglienza per gli asilanti: né in Ticino – dove i posti devono diminuire – né altrove in Svizzera. Nessun ulteriore servizio per richiedenti l’asilo sedicenti “minorenni”. Chiederemo (ancora) di esternalizzare le procedure d’asilo sul modello britannico e danese. E chiederemo la revoca dello Statuto S (e dei relativi privilegi) ai profughi ucraini, che devono rientrare nelle usuali procedure d’asilo. Differenziare gli ucraini in base alla provenienza regionale: in alcune parti del Paese si può vivere normalmente.Per finire su questo secondo punto: chi vive nel nostro Paese deve adattarsi alle nostre leggi, alle nostre regole, ai nostri valori e alle nostre tradizioni. Chi non vuole o non può farlo, non è al suo posto in Svizzera e deve andarsene.
3. Difesa dei nostri valori, no all’isterismo ambientale e più sicurezza. È l’ultimo grande capitolo che occupa e preoccupa la Lega dei Ticinesi che vuole difendere la nostra identità, le nostre libertà, le nostre tradizioni e le nostre radici. La nostra Costituzione deve avere la precedenza su ogni tipo di accordo internazionale. La Lega si batterà a Berna per difendere il federalismo e chiederà la revisione della perequazione finanziaria federale.In tema ambientale la Lega vuole proteggere il nostro territorio con una politica ragionevole, con obiettivi realistici e sensati. No ad ulteriori tasse, balzelli, obblighi, divieti o razionamenti in nome del clima. La Lega dei Ticinesi rifiuta il lavaggio del cervello climatista messo in atto dalle maggioranze politiche e dai media al servizio del pensiero unico mainstream. L’approvvigionamento energetico è fondamentale per il Paese e per questo siamo contro i divieti di tecnologie e a favore del mantenimento del nucleare e contro la fallimentare “Strategia energetica 2050”. La sicurezza, per finire, è un nostro diritto e ogni cittadino deve sentirsi sicuro nei luoghi pubblici, oltre che ovviamente in casa propria. Espulsione certa, incondizionata e rapida degli stranieri che delinquono. Ripristino dei controlli sistematici ai confini. Valichi secondari chiusi di notte. Stop allo smantellamento del nostro Esercito di milizia ed alle politiche di sinistra che gli fanno mancare gli effettivi di cui necessita.