La compagnia sarebbe responsabile di violazioni "multiple e ripetute", secondo la Commissione federale per la concorrenza e la protezione dei consumatori
La Nigeria ha multato Meta per 220 milioni di dollari. La compagnia madre di Facebook e WhatsApp sarebbe responsabile di violazioni "multiple e ripetute", secondo la Commissione federale per la concorrenza e la protezione dei consumatori (Fccpc), che ha accusato Meta di aver violato le leggi nigeriane sulla protezione dei dati e sui diritti dei consumatori su Facebook e WhatsApp.
Adamu Abdullahi, a capo della Fccpc, ha dichiarato che le indagini condotte dalla commissione in collaborazione con quella nigeriana per la protezione dei dati tra maggio 2021 e dicembre 2023 hanno dimostrato che Meta ha messo in atto "pratiche invasive nei confronti dei soggetti interessati/consumatori in Nigeria". Abdullahi ha puntato il dito contro Meta per pratiche discriminatorie, abuso di posizione dominante sul mercato, condivisione dei dati personali dei nigeriani senza autorizzazione e negazione del loro diritto di decidere i modi dell'utilizzo dei propri dati.
Oltre alla pesante multa, il capo della Fccpc ha insistito sul fatto che Meta deve "rispettare la legge vigente e cessare lo sfruttamento dei consumatori nigeriani e l'abuso di mercato", ordinando alla compagnia di "desistere da futuri comportamenti/pratiche simili o di altro tipo che non soddisfino gli standard nazionali applicabili". Meta non ha rilasciato dichiarazioni dopo la decisione sulla multa, ma Fccpc ha dichiarato che la società era a conoscenza dell'indagine, durata più di tre anni.