Tecnologia

L’intelligenza artificiale non piace (quasi del tutto)

Ben più della metà della popolazione svizzera (61%) è convinta che la qualità generale della produzione giornalistica peggiori

Intelligenza artificiale
(Keystone)
30 ottobre 2023
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La popolazione svizzera è critica nei confronti dell'uso dell'intelligenza artificiale nella produzione di notizie. È quanto emerge da un sondaggio rappresentativo condotto dall'Istituto di ricerca di opinione pubblica e società (Fög) dell'Università di Zurigo.

Attualmente vige grande riluttanza verso il consumo di notizie generate dall'IA e al pagamento per potervi accedere, secondo il Fög. Tuttavia, sempre più spesso le imprese di contenuti mediatici ricorrono all'intelligenza artificiale per la produzione di contenuti giornalistici. Il lancio dell'IA generativa, come ChatGPT, ha ulteriormente alimentato tale tendenza.

Il Fög ha allora analizzato per la prima volta l'approccio della popolazione ai contributi giornalistici generati con l'IA, intervistando 1’254 utenti di Internet nella Svizzera tedesca e in Romandia.

Scarsa accettazione dell'IA

In occasione della presentazione dell'ultimo annuario sulla qualità dei media svizzeri oggi a Zurigo, il Fög ha sottolineato che solo poco meno di un terzo (29%) della popolazione ha voglia di leggere articoli scritti interamente dall'intelligenza artificiale. L'84% è invece disponibile a leggere i testi scritti da professionisti dei media senza l'uso dell'IA.

"Per il pubblico, il ruolo dei giornalisti nell'informazione è ancora centrale", ha dichiarato ai media il responsabile della ricerca presso Fög, Daniel Vogler.

L'accettazione dell'IA è più elevata per le notizie sul meteo, lo sport o le quotazioni azionarie che per le notizie di politica, economia o scienza. Oltre l'80% degli intervistati vuole inoltre che i contenuti mediatici prodotti con l'IA siano dichiarati come tali.

Con IA aumento delle fake news

Ben più della metà della popolazione svizzera (61%) è convinta che la qualità generale della produzione giornalistica peggiori con l'incremento del ricorso all'IA. A riguardo, una netta maggioranza teme una riduzione dell'eterogeneità d'opinione e un incremento delle fake news.

Oltre l'80% degli intervistati vuole che i contenuti mediatici prodotti con l'IA siano dichiarati come tali. Sinora i media svizzeri si sono tuttavia mostrati riluttanti a riguardo e mancano chiare direttive del settore.

"I media svizzeri dovrebbero attribuire maggiore importanza alla dichiarazione circa l'uso dell'IA", ha affermato l'esperto di media e direttore del Fög Mark Eisenegger. "Solo così il giornalismo potrà prendere le distanze dal crescente numero di offerte poco serie che si basano sull'IA generativa".

Ripercussioni negative su disponibilità a pagare

Solo circa il 10% delle persone intervistate si è detto disponibile a pagare per contenuti giornalistici completamente redatti mediante IA. Oltre a una prospettiva di ottenere testi di qualità ridotta, un'ulteriore ragione alla base di ciò potrebbe essere il fatto che gran parte delle persone intervistate associ l'uso dell'IA a un risparmio in termini di costi e di tempi per i media.

Il giornalismo in Svizzera si trova confrontato con altre sfide: il gruppo d'utenza di chi è deprivato di notizie, ossia che a malapena ancora consuma contenuti giornalistici, continua a crescere e ha raggiunto ormai la quota del 43% della popolazione.

Infine, alla domanda sulla tipologia di notizie d'attualità che interessa i cittadini svizzeri, molti hanno indicato il giornalismo "costruttivo", ossia un giornalismo che non si limiti a elencare problemi, ma discuta invece di possibili soluzioni. Pertanto, un maggiore sviluppo di tale giornalismo potrebbe contrastare la crescita della cosiddetta "deprivazione di notizie".