Domani comincerà a raccogliere i primi dati sulla nostra stella, ma il viaggio continua
La sonda Parker della Nasa si prepara al suo appuntamento con il Sole: il 31 ottobre è iniziata la manovra di avvicinamento che domani, 5 novembre, la porterà a 39 milioni di chilometri dalla stella. A quella distanza, alla quale il Sole appare sei volte più grande di quanto appaia dalla Terra, la sonda comincerà a raccogliere i primi dati, che invierà in dicembre. Si tratta del primo incontro ravvicinato dal lancio avvenuto 78 giorni fa, ma il viaggio è ancora lungo: l’obiettivo è avvicinarsi a poco più di 6 milioni di chilometri nel 2024.
Il nuovo record arriva a pochi giorni dal primo di questa missione, quando la sonda Parker è diventata il veicolo arrivato più vicino al Sole nella storia dell’esplorazione spaziale, arrivando alla distanza di 42 milioni di chilometri. Fino ad allora a detenere il record era la sonda tedesco-americana Helios 2, che nell’aprile 1976 si era spinta fino a 43,4 milioni di chilometri dal Sole. Una volta arrivata nella parte più esterna dell’atmosfera solare, ovvero la corona, dove incontrerà temperature incredibili di 1.371 gradi, la sonda Parker scatterà le immagini del Sole più ravvicinate di sempre e tenterà di rispondere a domande che i ricercatori si pongono da più di 60 anni: ad esempio come mai l’atmosfera della stella è molto più calda della sua superficie, o da dove deriva l’enorme accelerazione del vento solare. Con le dimensioni di un’utilitaria, la sonda Parker può raggiungere la velocità di circa 629.000 chilometri orari, cioè abbastanza per fare Washington D.C.-Tokyo in meno di un minuto. I suoi strumenti inoltre, protetti da uno scudo termico di carbonio spesso circa 11 centimetri, permetteranno di comprendere meglio anche le tempeste magnetiche, una minaccia per astronauti in orbita, satelliti, linee elettriche e comunicazioni radio.