Una ricerca sulle donne in post-menopausa ha evidenziato che chi ne consuma più di una al giorno ha un rischio dell'85% in più
"Nelle donne in post-menopausa, rispetto a chi consuma tre o meno porzioni di bevande zuccherate al mese, le persone che consumano una o più bevande zuccherate al giorno hanno tassi più elevati di cancro al fegato e tassi più elevati di morte a causa di malattie epatiche croniche". Sono queste le conclusioni a cui è giunto uno studio americano pubblicato sul Journal of the American Medical Association (Jama).
La ricerca ha analizzato i dati relativi a quasi 100mila donne americane tra i 50 e i 79 anni coinvolte in un ampio progetto di ricerca (la Women's Health Initiative). Nell'ambito del progetto, le donne avevano periodicamente risposto a un questionario sul consumo di bevande zuccherate. Nel corso di quasi 21 anni di osservazione, 207 donne si sono ammalate di cancro al fegato e 148 sono morte per malattie epatiche.
Rispetto a chi consumava tre o meno porzioni di bevande zuccherate al mese, quelle che ne consumavano più di una al giorno avevano un rischio dell'85% più alto di ammalarsi di cancro al fegato e del 68% di morire per malattie epatiche. Se si consideravano le bevande addolcite con dolcificanti artificiali, il rischio di cancro era invece superiore del 17%, mentre si azzeravano le differenze in termini di mortalità.
I ricercatori sono cauti: le caratteristiche dello studio non sono tali da dimostrare un rapporto causa-effetto tra consumo di bevande zuccherate e insorgenza di malattie epatiche. Tuttavia, i risultati meritano un approfondimento: "Studi futuri dovrebbero confermare questi risultati e identificare i meccanismi biologici di questo legame", concludono.