Scienza e medicina

L’influenza parte alla grande, più ricoveri dal 2010

Le sindromi simil-influenzali in questa stagione hanno già messo a letto 1,6 milioni di americani, causato 13mila ricoveri e 730 morti

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(Ti-Press)
5 novembre 2022
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La stagione influenzale negli Stati Uniti è iniziata e, soprattutto sulla costa orientale e nel sud del Paese, sta colpendo in maniera più intensa di quanto avvenuto negli anni passati, anche prima dell’inizio della pandemia.

Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, le sindromi simil-influenzali in questa stagione hanno già messo a letto 1,6 milioni di americani, causato 13mila ricoveri e 730 morti, due dei quali tra bambini.

Nella scorsa settimana, circa una visita medica (il 4,3%) su 20 in Usa era collegata a sindromi simil-influenzali mentre il tasso di ricoveri per influenza è pari a 2,9 casi per 100mila abitanti, il più alto osservato in questa stessa settimana dal 2010-2011.

In questo momento "stanno circolando diversi virus respiratori e il contributo dei virus influenzali varia in base alla località", precisano i Cdc. Tuttavia il contributo dei virus influenzali cresce in tutto il Paese: complessivamente la scorsa settimana il 9% dei campioni analizzati erano positivi per influenza; la settimana precedente erano il 5,6%. Come negli ultimi due anni, la quasi totalità (il 98,5%) dei virus influenzali identificati è di tipo A, specie H3N2 (79,1%).

Questa settimana si segnala un’infezione causata da un variante di virus influenzale A/H3N2 di origine suina avvenuta in un minore. Il ragazzo sta guarendo e non è stata osservata la trasmissione del virus ai suoi contatti. Dall’inizio dell’anno sono stati riportati 10 casi di infezioni dovuti a questo tipo di virus.

Così le autorità sanitarie precisano che "il vaccino è il miglior modo per proteggersi dall’influenza. La vaccinazione aiuta a prevenire l’infezione e può inoltre prevenire le complicanze più serie nelle persone che prendono l’influenza anche se si sono vaccinate".