Altre critiche, da Gambarogno, al nuovo piano Arcobaleno, mentre Nicoletta Noi Togni rinuncia a ricandidarsi come sindaca di San Vittore
Racconta un pezzo della recente storia di Lugano il cimitero Monumentale, che quest’anno celebra il 125esimo anniversario. Nel servizio, si ripercorrono i principali fatti che l’hanno trasformato in un vero e proprio luogo di culto e di arte, a cominciare dal progetto e dall’inaugurazione avvenuta nel 1899. In questi ultimi anni, il camposanto inizia a subire l’età, ma grazie agli investimenti della Città, alle crescenti cremazioni e a un cambiamento di concezione, punta ad attirare sempre più persone.
Invece, il commento ci invita a riflettere su come stiano velocemente cambiando nella società la percezione della morte e del lutto. Una riflessione che muove dal suicidio assistito tramite Sarco, passa al racconto di un monaco buddista e da Alessandro il Grande, per metterci a confronto con l’inevitabile fine della (nostra e altrui) esistenza e dei nostri vani tentativi di evitare la sofferenza.
Al nuovo piano delle zone della Comunità tariffale Arcobaleno, che entrerà in vigore il prossimo 15 dicembre, viene dedicato ampio spazio. Del resto, le critiche non mancano: basta leggere le parole del sindaco di Gambarogno Gianluigi Della Santa che non lasciano spazio all’interpretazione.
Attribuito il dovuto risalto anche alla politica grigionese, con la rinuncia a ricandidarsi da parte della sindaca di San Vittore Nicoletta Noi-Togni. Un impegno, il suo, che è stato davvero intenso, visto che la donna è stata anche attiva per ben 29 anni in Gran Consiglio a Coira. Suonano come una lezione le sue dichiarazioni in merito alla partecipazione alla Cosa pubblica, che ha tra l’altro definito «un’esperienza bellissima».
L'approfondimento sportivo è consacrato all’anniversario del match di boxe più famoso della storia, quello che consentì a Muhammad Ali di tornare re dei pesi massimi, sconfiggendo George Foreman. La sfida si tenne esattamente mezzo secolo fa, il 30 ottobre 1974, a Kinshasa, all’epoca capitale dello Zaire. Il confronto ebbe una portata inimmaginabile: ancora oggi è l’incontro di pugilato più citato e ricordato al mondo.