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Parlano i docenti: ‘Sempre più difficile dare note negative’

Interrogativi nel mondo della scuola dopo le minacce alla Commercio. Torniamo sulla sentenza Cedu contro la Svizzera, poi alle scuole della Valle Verzasca

6 giugno 2024
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Dopo il caso dell'allievo che alla Scuola di commercio di Bellinzona ha minacciato una docente con un'arma finta in risposta a una paventata bocciatura, il mondo dei docenti si interroga sull'ambiente che si respira fra i banchi e, soprattutto, dietro la cattedra. Da dove mettere una nota bassa, anche un'insufficienza, sembra essere sempre più difficile, fra pressioni delle famiglie e crescente aggressività dei ragazzi.

Il Consiglio degli Stati ha chiesto al Consiglio federale di non dare seguito alla recente sentenza della Corte europea dei diritti umani che condannava la Svizzera per non aver fatto abbastanza – in materia di politica climatica – per proteggere la salute della popolazione, degli anziani in particolare. Un segnale tutt'altro che positivo, che rischia di delegittimare la stessa Corte.

Da Gordola alle scuole comunali dell'infanzia ed elementari in Valle Verzasca. Una scelta compiuta da alcune famiglie che da una parte aiuta la valle a mantenere le sezioni delle scuole, dall'altra permette agli scolari di confrontarsi con classi meno numerose. La prassi ora sarà favorita da una convenzione che sarà stipulata dai Municipi dei due comuni per la ratifica da parte dei due legislativi.

Zanzare e zecche, animali molto piccoli ma in grado di trasmettere malattie anche gravi, che nell'estate in arrivo potrebbero aumentare in modo importante per numero di casi. Su di esse, per saperne di più e individuare i trattamenti per curare le patologie, sta lavorando l’Istituto di ricerca in biomedicina di Bellinzona in collaborazione con altri istituti, fra i quali quello di microbiologia della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e il Servizio trasfusionale della Svizzera italiana.

Una domanda, per concludere: e se la storia servisse per fare la guerra? Può sembrare una provocazione quella di Roberto Antonini, che nel commento in prima propone un accostamento tra lo sbarco degli Alleati in Normandia (del quale ricorre l'80°anniversario) e l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe di Putin. Se da una parte il successo dello sbarco fu decisivo soprattutto per definire, in chiave pro-occidentale, gli assetti dell’Europa del dopoguerra, ecco che dall'altra, lo Zar del Cremlino, riallacciandosi alla vittoria sul nazifascismo, fa un uso strumentale del passato per giustificare la sua azione militare. E che dire del più vecchio dei conflitti, quello israelo-palestinese? Ecco allora che le vicende storiche possono diventare uno straordinario mezzo di comunicazione, capace di influenzare l’opinione pubblica e giustificare le atrocità dei conflitti.

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