A Locarno i pescatori lamentano furti. Lugano: i Pompieri verso l’ultima tappa della professionalizzazione e i contributi Lalia continuano a far discutere
L’operato recente della polizia finisce sotto i riflettori della giustizia. Saranno due (e non uno solo) gli episodi che approderanno prossimamente in un’aula di tribunale. Come ci ricordano le colleghe Daniela Carugati e Prisca Colombini, al centro dell’attenzione e del lavoro dei giudici vi saranno, in effetti, due agenti della Comunale di Chiasso e il loro modus operandi. Sullo sfondo altrettanti interventi sfociati in fermi ‘muscolosi’ e che aprono degli interrogativi sulla proporzionalità dei mezzi utilizzati e sul contesto in cui si muovono i poliziotti nell’area di frontiera.
E dalla città di confine saliamo nel Sopraceneri – più precisamente a Locarno – dove, sulle rive del Lago Maggiore, si sta vivendo un vero e proprio giallo. Diversi pescatori professionisti hanno infatti denunciato di aver subito una serie di attacchi: reti rubate, pesce sparito, lanterne danneggiate, ruote delle auto bucate. Ignoti i responsabili, ci dice il collega Davide Martinoni, ma i protagonisti puntano il dito: ‘È una minoranza facinorosa di pescatori dilettanti, e le società devono intervenire’.
Dall’acqua al fuoco: il collega Dino Stevanovic approfondisce il tema della professionalizzazione dei Pompieri di Lugano, che sta per entrare nella sua terza e ultima fase. Il comandante Federico Sala e la capodicastero Karin Valenzano Rossi spiegano che entro dieci anni il numero di militi professionisti salirà da 40 a 60 e che non è esclusa l’apertura di nuovi distaccamenti nel distretto, dopo quello di Agno.
Di taglio decisamente diverso invece l’intervista che la vicedirettrice Cristina Pinho ha fatto ad Andrea Ghiringhelli su ‘La trave nell’occhio’, l’ultima raccolta di scritti – pubblicati nell’ultimo lustro su ‘laRegione’ – a opera dello storico. Un’interessante riflessione che spazia dalla politica all’economia, all’attualità.
E di attualità ci parla anche il collega Alfonso Reggiani, per la precisione di fatti luganesi. Nella più grande città stanno (di nuovo) facendo molto discutere i prelevamenti dei contributi di costruzione delle opere di smaltimento delle acque, meglio noti come Lalia, e sono oggetto del commento odierno. Nella sua riflessione, il collega cerca di far chiarezza sul perché è così acceso il dibattito in città e quali potrebbero essere le ragioni dietro allo scontro politico che si sta profilando.