Dai Zanétt di Arogno ai tre moschettieri del tennis. Nell’edizione odierna spazio però pure alla cultura e allo spettacolo ‘Siamo quelli giusti’
Paese che vai, tradizione che trovi. Quella che vi proponiamo nell’edizione odierna è una sorta di ‘full immersion’ nelle tradizioni sottocenerine. Di quelle di cui oggi si trova ormai solo traccia in qualche album dei ricordi ingiallito ma anche di quelle che, magari rivisitate, hanno saputo resistere nel tempo. Dai Zanétt di Arogno al Genée di Rancate, e chi più ne ha più ne metta.
E alle tradizioni è dedicato anche il commento odierno. Un’eredità del passato tramandata per l’identità futura: dal ripristino del citato Genée di Rancate alla richiesta d’inserire San Provino e San Martino nell’Unesco, cresce l’importanza di tutelare la memoria collettiva.
Davanti allo stanco ed eterno ritorno dell’uguale – Boris Bignasca che attacca, l’Udc che rintuzza – comincia a essere lecito chiedersi se il litigio continuo, il distinguo perenne benché friabile su molti temi, la presenza di alcuni candidati che neanche si nominano a vicenda da tanto mal si sopportano, siano parole in libertà o una battaglia di sostanza. A chiederselo è Jacopo Scarinci, nel commento odierno dal titolo ‘Lega e Udc tra pistolettate e (tanta) furbizia elettorale’.
Loro sono Roger Federer, Novak Djokovic e Rafael Nadal. I "tre volti di una trimurti divina e quelli di un Lucifero bulimico che si è nutrito di tutti gli altri tennisti di un’intera generazione". Così li definisce, questi mostri sacri della racchetta, il saggista Gianni Modeo in una recente pubblicazione che li racconta da prospettive curiose e inconsuete.
"Non è un testo contro l’adozione. Ma è senz’altro provocatorio e vorrei che aiutasse ad aprire una discussione attorno al concetto ‘adottare uguale salvare’. In realtà adottare vuol dire accettare di prendere in considerazione tutta una serie di tematiche sociali e umane". È con questa premessa che Lalitha Del Parente introduce ‘Siamo quelli giusti’, spettacolo che va in scena sabato al Teatro Sociale.