Dalla tassa di circolazione al tema dei migranti. Ma nell’edizione odierna spazio anche all’esportazione di armi, ai radar e al ricordo di Erminio Ferrari
Nuova imposta di circolazione, c’è chi ride, ma c’è anche chi piange. Nell’edizione odierna vi invitiamo a fare un giro nel mondo... delle quattro ruote, con Marco Doninelli, direttore della sezione ticinese di Upsa, e Aldo Barboni, direttore della Sezione della circolazione come compagni di viaggio. Perché l’introduzione del nuovo sistema del calcolo della tassa non ha mancato di suscitare qualche malumore, soprattutto in chi da un anno all’altro s’è visto lievitare la fattura. Magari a scapito di chi, con un veicolo simile, se l’è vista diminuire.
"Carico residuale" da un lato, "parassiti" dall’altra. Da una parte e dall’altra del confine italo-svizzero tiene banco il tema dei richiedenti asilo, con soluzioni abbozzate e proposte che di umano, in questo contesto, ha ben poco. Sul tema si sofferma Lorenzo Erroi, che nel suo editoriale descrivere il periplo dei migranti che approdano nella vicina Penisola, prima costretti a sbarcare a La Spezia e poi a ripercorrere in senso inverso lo Stivale direzione Foggia, evoca il pensiero di Ennio Flaiano, secondo cui in Italia, "la linea più breve tra due punti è l’arabesco". Il tutto mentre qualche km più a nord, in Svizzera, l’Udc avanza l’idea di creare non meglio precisati centri d’accoglienza all’estero: "Un’idea balzana", come aveva avuto modo di commentare sull’edizione di mercoledì il professore di diritto delle migrazioni all’Università di Berna Alberto Achermann.
‘Non si sta forse esagerando con i radar?’. È questa la domanda attorno alla quale ruota un’interpellanza del Centro inoltrata al Consiglio di Stato dai deputati Marco Passalia e Fiorenzo Dadò, sorta in seguito all’aumento – riscontrato da più automobilisti – dei controlli. E questo uno dei vari commenti rilasciati a ‘laRegione’ dai due interlocutori: "Utilizzarli per fare cassetta come si è visto troppe volte in questi anni non è più accettabile: oggi la popolazione fa fatica, e si va Lia punirla ingiustamente".
È contestato anche in Ticino il permesso alla riesportazioni delle armi, sostenuto da una mozione del Ps nazionale. In una dura lettera inviata al capogruppo alle Camere federali Roger Nordmann, il vicepresidente cantonale Adriano Venuti e i membri di direzione Martina Malacrida e Niccolò Mazzi-Damotti non nascondono il loro diappunto dicendosi "parecchio colpiti dalla decisione". E ancora: "Ci ha deluso leggere il comunicato stampa firmato da Brigitte Crottaz (consigliera nazionale Ps vodese, ndr) con il quale il Partito socialista svizzero rivendica la paternità di questa proposta".
"Cari Tazio e Marta, vogliatevi bene e rispettatevi. Sappiate che solo l’amore e la giustizia possono rendere vivibile il mondo, e che la giustizia senza l’amore non è umana. Siate vicini alla Daniela, che vi ha amato come nessuno. Vi abbraccio, E.". Così recita il foglietto racchiuso nella busta con la scritta ‘Per quando muio’ lasciato da Erminio Ferrari per i suoi figli. I ‘Figli di E.’, appunto, che domenica saranno i protagonisti di un documentario a Storie, sulla Rsi.