Oggi su laRegione l’esperienza non sempre facile di un giudice di pace, l’intervista dissacrante di Babbo Natale e silenzi e poteri del caso Unitas
Apriamo la nostra rassegna mattutina parlando di posti di lavoro e delle Officine di Castione. Infatti nel 2017 si prevedevano 220 nuovi impieghi, poi 300 e infine, nemmeno un anno fa, 360. Ora si supera quota 400. Le Ffs riguardo a questo risultato: ‘La commessa Astoro è cresciuta e poi si sono aggiunti anche i treni della S-Bahn di Zurigo’.
Da Bellinzona ci spostiamo a Lugano, più precisamente alla Giudicatura di Pace del circolo di Lugano ovest, dove è tempo di bilanci, non sempre positivi. In un’intervista esclusiva Roberto Martinotti, giudice di pace, parla dell’aumento dell’ostilità nei confronti delle persone che rappresentano lo Stato.
‘Imprenditore di me stesso, non dico grazie a nessuno’, ci dice il protagonista di un’altra intervista... esclusiva, forse un po’ troppo. Stiamo parlando di Babbo Natale che ci ha aperto le porte della sua - mica tanto umile - casa a Rovaniemi (Finlandia). ‘Piaccio ai conservatori, ma renne e barba mi danno un tocco radical chic che seduce anche a sinistra’.
Per concludere vi proponiamo due commenti. Il primo, scritto dalla collega Cristina Ferrari, torna a chinarsi sul caso Unitas, ovvero l’ennesima storia in Ticino dove, chi doveva vigilare e prendersi cura dei più fragili ha utilizzato questo potere e queste debolezze per trasformarsi in un aguzzino. Il secondo, di Dino Stevanovic, riprende il filo del discorso dopo la bocciatura in Consiglio comunale a Lugano dell’emendamento Centro e Ps-Pc per un fondo d’emergenza di 5 milioni da elargire ai ceti medio e basso nel 2023. L’auspicio è che la ricca Lugano non si comporti da tirchia.
Buona lettura!