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‘Alla guerra non ci sono giustificazioni’: la voce di 3 ucraine

Donne che vivono nella Svizzera italiana hanno consegnato alla ‘Regione’ racconti accorati, che muovono da paura, incertezza, ma anche appoggio

28 febbraio 2022
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Mentre l’Ucraina rimane assediata, Vladimir Putin mette in stato d’allerta il sistema difensivo atomico della Russia, spingendo le delegazioni di Kiev e Mosca a incontrarsi oggi sulle sponde del fiume Pripyat, alle porte della Bielorussia. Oltre al punto della situazione del conflitto, nell’edizione odierna proponiamo tre testimonianze di chi, a più di mille chilometri di distanza, vive con apprensione le sorti dei propri cari e dell’intera nazione dopo l’invasione russa di giovedì 24 febbraio. Tre donne che vivono nella Svizzera italiana hanno consegnato alla ‘Regione’ racconti accorati, che muovono da paura, incertezza, ma anche appoggio.

Nel suo commento Aldo Sofia parla di ‘qualche grattacapo’ per Putin: si aspettava una guerra lampo, ora affronta la resistenza ucraina, le sanzioni occidentali e un calo di leadership. Così rilancia con la minaccia nucleare.

In tema di Covid, l’Udc e molti altri hanno seminato dubbi sul consenso relativo a misure come vaccini e mascherine. Hanno le loro ragioni o intorbidano le acque? Lorenzo Erroi ne parla con Suzanne Suggs, docente all’Università della Svizzera italiana presso l’Istituto di comunicazione e politiche pubbliche e quello di sanità pubblica, membro della Task force scientifica Covid-19 della Confederazione, vicepresidente della Scuola svizzera di salute pubblica.

Sul fronte della cronaca locale, spazio al referendum sulla fermata Tilo a Minusio: dopo l’annunciata iniziativa dell’ex collega di Municipio Tiziano Tommasini, il sindaco Felice Dafond difende il progetto in tutti i suoi aspetti.

"La vecchia Lugano che ‘tira’ sui social" è il titolo dell’articolo che parla del successo dei gruppi specializzati nelle immagini d’epoca, tra storia e nostalgia.

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