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Gastro-lockdown natalizio in salsa federale

Chiusi per un mese ristoranti, bar, cultura e attività per il tempo libero. Ma con eccezioni a livello cantonale e per lo sci

19 dicembre 2020
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Decidete voi se questo è un 'lockdown'. Di certo è poco probabile che in Ticino si potrà organizzare il pranzo di Natale fuori casa, viste le strette regole imposte da Berna ai cantoni per poter derogare all'obbligo di chiusura di ristoranti, bar e strutture per il tempo libero. Quattro cantoni romandi per ora mantengono la ristorazione aperta, ma tutto potrebbe cambiare nel giro di pochi giorni. Argovia, per contro, è passata dal poco al tutto, chiudendo pure i negozi. In Ticino, al limite, ci si potrà consolare con l'innalzamento da 5 a 10 del numero di persone ammesse attorno ai tavoli da cena e pranzo il 24, 25, 26 e 31 dicembre e il 1° gennaio. Poi, su questo punto, si tornerà a regimi più restrittivi rispetto al resto della Svizzera.

Discorso a parte va fatto per le stazioni sciistiche, unica vera responsabilità che Berna ha lasciato ai Cantoni. A Sud delle Alpi per ora non chiudono, e si guarda ai vicini da dove potrebbero riversarsi i propri cittadini in cerca di giornate sugli sci. I Grigioni hanno fatto sapere di aspettare lunedì per decidere se la situazione permette di tenere aperto (lo sperano, e molto) o meno, mentre Svitto, Lucerna, Nidvaldo e Zugo non autorizzeranno nessun impianto ad aprire.

Intanto ieri sono cambiate un po' le regole sui test rapidi, che potranno essere eseguiti anche in assenza di sintomi. Ecco cosa c'è da sapere.

 

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