Impact Journalism

Il videogioco che salva dall'Alzheimer

20 giugno 2015
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di Yiannis Devetzoglou, Ta Nea, Grecia

Si chiama “Virtual Supermarket” ed è un videogioco per “salvare” il cervello delle persone di mezza età e degli anziani. Il gioco, sviluppato in Grecia, è in grado di diagnosticare se l’utente potrà sviluppare problemi di memoria o forme di demenza simili all’Alzheimer. «Se riuscissimo a formulare una diagnosi precoce, avremmo anche i mezzi per rallentare il processo di perdita della memoria», spiega Magda Tsolaki, professoressa di Neurologia presso l’Università Aristotele di Salonicco, presidentessa dell’Associazione greca per il Morbo di Alzheimer e i disturbi correlati, nonché direttrice scientifica del programma "Collaboration", che ha sviluppato il videogioco.

Fino ad ora non c’erano strumenti o esami specialistici adatti a prevedere con esattezza se, invecchiando, ci sarebbe stata una perdita di memoria, sia a seguito del normale processo di invecchiamento, sia sviluppando disturbi come il morbo di Alzheimer e altre forme di demenza.

«Oggi, tutti i test di screening disponibili sono fruibili solo all’interno dei centri di ricerca specializzati con costi fino a 11mila euro», spiega la professoressa Tsolaki. «Tra gli esami vi è una lunga analisi neurologica di tre ore, un elettroencefalogramma, la tomografia a risonanza magnetica del cervello, la tomografia a emissione di positroni (Pet) e anche un esame del liquido cerebrospinale. Non tutti, però, possono permetterseli».

Lo sviluppo di ‘Virtual Supermarket’ è il risultato degli sforzi congiunti dell’Università Aristotele di Salonicco, dell’Information and Communication Technology Institute, e dell’Associazione greca per il Morbo di Alzheimer e i disturbi correlati. Dopo la pubblicazione a inizio anno sul “Journal of Alzheimer’s Disease” dei primi test sul videogioco, scienziati americani hanno chiesto di avere accesso gratuito al software per poterlo utilizzare a scopi di ricerca. «Ho pubblicato più di 200 articoli su riviste in lingua inglese – rileva Tsolaki  –, questa è la prima volta che colleghi americani mi contattano immediatamente chiedendomi di accedere a un software».

Il programma informatico ha un altissimo valore potenziale, in quanto «una diagnosi precoce permette di rallentare la perdita di memoria, consentendo alla persona anziana di restare autosufficiente il più a lungo possibile, persino in età molto avanzata. In altre parole, questa persona non avrà sempre bisogno del supporto di un parente o di un assistente».

La progettazione e la verifica del gioco hanno avuto luogo nell’ambito di un progetto di ricerca più ampio, denominato En-Noisis. L’obiettivo principale del programma era quello di valutare i benefici che le nuove tecnologie possono offrire a chi soffre di deterioramento cognitivo. Vi hanno partecipato 55 persone di età compresa tra i 57 e gli 84 anni, 21 sane e 34 con deterioramento cognitivo lieve. I risultati dello studio hanno dimostrato che ‘Virtual Supermarket’ può essere utilizzato per rilevare con accuratezza i deterioramenti cognitivi lievi (Mci). Il grado di accuratezza è dell’87,30%, che è lo stesso dei test neuropsicologici per la diagnosi di questo tipo di disturbo.

Nel videogioco, l’utente deve navigare all’interno del supermercato virtuale e acquistare gli articoli visualizzati su una lista della spesa che appare nell’angolo in alto a destra dello schermo: può muoversi nelle varie aree del supermercato toccando le impronte verdi visualizzate sullo schermo e può guardarsi intorno in un ambiente virtuale scorrendo il dito a destra e a sinistra sul touch screen. Al momento dell’acquisto, tutti gli articoli della lista devono essere presentati alla cassa e occorre pagare l’importo corretto.

Ma in che modo persone con più di 80 anni possono giocare con il tablet? «Con grande facilità. Così facilmente che neppure noi potevamo crederci. Le persone con Mci hanno impiegato circa 18 minuti per completare il gioco per la prima volta, mentre i partecipanti sani l’hanno completato in 10 minuti. Penso che il motivo per cui hanno risposto positivamente all’utilizzo del tablet con touch screen è stato che sono abituati a vedere i propri nipotini davanti al monitor di un computer e, in qualche modo, desideravano essere più simili a loro partecipando alle stesse attività», spiega lo psicologo Stelios Zygouris, membro della Scuola di Medicina dell’Università Aristotele e responsabile della ricerca sull’utilità del ‘Virtual Supermarket’ nell’identificazione degli Mci.

Effettivamente, quasi tutti i partecipanti hanno detto di preferire l’esame effettuato con il ‘Virtual Supermarket’ piuttosto che sottoporsi ai test neuropsicologici/della memoria standard.

Gli esperti affermano che una delle ragioni per cui questo programma è più attraente per gli anziani rispetto agli esami neuropsicologici tradizionali è che la procedura non assomiglia affatto a una visita medica e non suggerisce l’esistenza di una possibile malattia, e quindi i pazienti sono più rilassati. Il passo successivo sarà quello di permettere l’uso del videogioco a casa, senza dover andare in strutture universitarie o centri diurni. I risultati verranno trasferiti elettronicamente ai ricercatori e l’utente riceverà automaticamente un messaggio che confermerà la negatività del test, oppure avviserà della necessità di sottoporsi a ulteriori screening.

Si stima che una versione inglese del gioco potrebbe essere lanciata nel mese di agosto del 2015.


Per maggiori informazioni scientifiche: 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25428251

o

http://www.j-alz.com/content/virtual-reality-brain-training-game-can-detect-mild-cognitive-impairment-condition-often

 La versione greca del gioco può essere scaricata gratuitamente qui:

http://www.alzheimer-hellas.gr/public.php?page=53