Un’attività poliedrica all’insegna della complessità dentro e fuori la classe
È ancora convinzione diffusa che il lavoro dei docenti si limiti all’insegnamento in aula, la realtà è molto diversa, sarebbe come pensare che il lavoro di un attore teatrale si svolga solo quando si trova sul palco. Le lezioni in classe sono il risultato di attività di progettazione che richiedono tempo oltre l’orario scolastico. Per ogni ora in classe, un insegnante esperto dedica almeno un’ora di preparazione per la lezione, la creazione di materiali e l’eventuale valutazione. Queste attività didattiche rappresentano la maggior parte del lavoro degli e delle insegnanti, ma sono affiancate da numerosi altri compiti, tra cui colloqui con i genitori, riunioni, attività di coordinamento con colleghi e formazione continua. Riprendendo la metafora dell’attore teatrale, si può considerare il docente come una persona che svolge nello stesso momento il ruolo di autore, sceneggiatore, scenografo, attore e regista delle proprie attività in aula.
Considerando che gli insegnanti delle scuole elementari lavorano 32 ore a settimana e quelli delle scuole medie superiori 25, non sorprende che circa il 70% degli insegnanti delle scuole comunali e il 60% degli insegnanti delle scuole cantonali segnalino problemi di stress legati al sovraccarico di lavoro.
Supsi
Una professione poliedrica
L’ultima edizione di Scuola a tutto campo, indicatori del sistema educativo ticinese, pubblicata nel 2023 e disponibile online, fornisce una panoramica molto esaustiva della realtà attuale della professione docente in Ticino. Consultando in particolare il capitolo sul personale docente del settore pubblico, curato dalla ricercatrice Francesca Crotta, si possono ricavare i seguenti dati, relativi all’anno di riferimento 2019/2020.
In quell’anno scolastico, nelle scuole pubbliche ticinesi (escluse le scuole universitarie), erano attivi/e circa 5’800 docenti, corrispondenti a circa 4’400 impieghi a tempo pieno. Di questi, circa 3’800 erano attivi nella scuola dell’obbligo, 700 nella scuola media superiore e 1’300 nelle scuole professionali.
Le scuole elementari e medie avevano la maggior parte degli insegnanti, con circa 1’500 docenti ciascuna, mentre la scuola dell’infanzia ne aveva circa 800 e la scuola speciale circa 400. Nella scuola dell’infanzia erano attive soprattutto insegnanti di genere femminile (circa il 99%), mentre la scuola elementare aveva un rapporto maschile/femminile del 20%, il più alto tra i cantoni svizzeri dopo il Canton Uri. La scuola media aveva il 37% di insegnanti maschi, la percentuale più bassa in Svizzera.
In termini di età, circa un terzo degli insegnanti aveva più di 50 anni, mentre un altro terzo ne aveva meno di 40. La scuola elementare aveva il corpo docente più giovane, con circa il 50% degli insegnanti sotto i 40 anni. Molti insegnanti lavoravano a tempo parziale, con solo la metà di quelli delle scuole dell’obbligo che lavoravano a tempo pieno. La differenza tra uomini e donne era evidente, poiché solo circa un terzo delle insegnanti nella scuola media lavorava a tempo pieno, rispetto ai due terzi degli insegnanti maschi.
Perché gli insegnanti possano svolgere il proprio lavoro con efficacia contano sia le condizioni di lavoro che la formazione di base e continua su cui possono contare. La responsabilità della formazione degli insegnanti in Svizzera risiede principalmente nelle Scuole universitarie per la formazione disciplinare, e nelle Alte scuole pedagogiche per la formazione disciplinare, didattica e pedagogica.
La formazione dei docenti è presente in Ticino da ben 150 anni ed è oggi, per quanto riguarda la scuola dell’obbligo e la scuola media superiore, responsabilità del Dipartimento formazione e apprendimento / Alta scuola pedagogica (DFA/ASP) della SUPSI. Il 15 novembre è prevista una serata/evento aperta al pubblico presso il DFA/ASP a Locarno a partire dalle 17.30 per celebrare questa importante ricorrenza.
A Locarno il 15 novembre
In questo lungo periodo, la formazione degli insegnanti è stata soggetta a grandi cambiamenti, soprattutto negli ultimi 20-30 anni. La formazione degli insegnanti è diventata un percorso universitario completo, richiedendo almeno 7 anni di studi dopo la scuola dell’obbligo per i docenti delle scuole dell’infanzia ed elementari, culminando con un titolo di Bachelor. I docenti delle scuole medie necessitano invece almeno 9 anni di formazione, ottenendo un titolo di Master. Questo elevato livello di formazione garantisce che gli insegnanti acquisiscano le competenze necessarie per affrontare la complessità di questa professione.
Il profilo di competenze che sottende le attività formative presso il DFA/ASP, così come le esperienze di pratica professionale che gli/le aspiranti docenti sono chiamati a svolgere nel corso della loro formazione, tengono conto di questa complessità per fornire strumenti e strategie che permettano di affrontarla con successo.
Gli studenti e le studentesse apprendono a progettare attività di insegnamento efficaci dal punto di vista disciplinare e didattico-pedagogico, promuovendo prospettive interdisciplinari e trasversali. In questo sforzo è importante ricordare le caratteristiche individuali degli allievi in un’ottica di inclusione e valorizzazione delle potenzialità.
Un’attenzione particolare va riservata anche all’ambiente che si crea in classe, che deve essere basato sull’accoglienza e la fiducia, per affrontare con efficacia difficoltà e conflitti. Nuove evidenze scientifiche legate alla pratica di insegnamento nutrono e modellano l’evoluzione delle attività dentro e fuori la classe. Elementi centrali che la formazione cerca di sviluppare nei futuri docenti sono anche la collaborazione e le capacità relazionali e di comunicazione: nella loro attività infatti questi professionisti si troveranno a collaborare con una varietà di figure per creare un ambiente favorevole alla socializzazione, all’insegnamento e all’apprendimento, contribuendo al benessere degli allievi, allo sviluppo e al miglioramento continuo dell’istituto e del sistema scolastico nel suo insieme.
Infine, oltre a questi aspetti più strettamente legati alla pratica di insegnamento, la professione di docente è definita da elementi etici e sociali importanti, come diretta conseguenza del ruolo centrale che essi svolgono nella formazione delle generazioni future. L’evoluzione della formazione docenti negli ultimi decenni rispecchia dunque l’evolversi delle competenze e delle sfide a cui sono chiamati questi professionisti immersi più di altri nella complessità della società contemporanea.
In collaborazione con il Dipartimento formazione e apprendimento