Nonostante le leggende, la ricorrenza odierna non è legata alla vita del vescovo di Terni martirizzato nel IV secolo d.C.: ecco come andarono le cose
Rose rosse, cioccolatini a forma di cuore, cene romantiche: sono molti i modi in cui oggi, 14 febbraio, migliaia di coppie celebreranno il loro amore nel giorno dedicato tradizionalmente al patrono degli innamorati, San Valentino. Una ricorrenza considerata da molti una festa prettamente commerciale, ma che non manca di suscitare comunque una certa emozione in chi si trova in una relazione.
Ma perché si festeggia proprio il 14 febbraio, e chi era San Valentino? Partiamo proprio da quest'ultimo, ovvero Valentino, vescovo di Terni vissuto nella seconda metà del IV secolo dopo Cristo di cui non si conosce la data esatta di nascita ma solo quella di morte, ovvero il 14 febbraio, inizialmente collocata nel 273 d.C., ma spostata, in seguito a successivi studi, verosimilmente intorno al 347 d.C. Il vescovo ternano, come riportato dalla Passio contenuta nella Biblioteca Hagiografica latina, fu arrestato e decapitato su mandato del Senato dal prefetto di Roma Furioso Placido, dopo che il figlio di quest'ultimo, Abbondio, si era convertito al Cristianesimo avendo assistito a una guarigione miracolosa di un giovane infermo da parte del Santo.
Cosa collega, dunque, la figura di San Valentino agli innamorati? A livello biografico nulla, se non alcune leggende che lo vedono pagare la dote di una giovane donna per permetterle di sposarsi e non cadere in perdizione, o di aver unito in matrimonio un legionario romano pagano e una giovane cristiana, o ancora di avere la capacità di far fare pace alle coppie che litigavano. Leggende, appunto. Ad associare indissolubilmente la figura del Santo all'amore, almeno dal punto di vista cristiano, fu invece la volontà di Papa Gelasio I di cristianizzare la festività pagana dei Lupercali, che cadevano il 15 di febbraio ed erano dedicati alla fertilità: durante tale giorno, si svolgevano riti ancestrali dalla forte connotazione sessuale, deprecata dai cristiani tanto che essi furono successivamente banditi dai pontefici dell'epoca. Gelasio, dunque, nel 496, decise di sovrapporre a tale festività una ricorrenza più adeguata alla morale cristiana dedicata all'amore, anticipandola di un giorno cosicché essa si trovò a cadere nell'anniversario del martirio di San Valentino. Una tesi successiva, ma oggetto tuttora di discussione, vede l'identificazione di San Valentino come patrono degli innamorati ad opera dello scrittore inglese Geoffrey Chaucer, che nel XV secolo fa coincidere la data del 14 febbraio con quella del fidanzamento di Riccardo II d'Inghilterra con Anna di Boemia.
Il resto, fino alla trasfigurazione della ricorrenza in una festa commerciale, per la gioia di fiorai, venditori di cioccolatini e gerenti di ristorantini romantici, è storia dei nostri giorni.