Una commistione di legna (bruciata per scaldare e cucinare), plastica e altri rifiuti. Lo studio viene dai ricercatori dell’Istituto Paul Scherrer
Ricercatori dell’Istituto Paul Scherrer (Psi) hanno collaborato con colleghi indiani e svedesi per svelare il mistero dello smog che si forma di notte a Nuova Dehli, contravvenendo a tutte le regole della chimica atmosferica. Il lavoro è pubblicato sulla rivista Nature Geoscience.
Come ha riportato il Psi in un comunicato, Nuova Dehli è, da tre anni a questa parte, la capitale più inquinata del mondo, il cui smog è causa di un alto numero di morti premature. A titolo di confronto, il contenuto di polveri sottili in inverno nella capitale indiana può superare i 500 microgrammi per metro cubo, contro i 70 di Pechino e i 10 di Zurigo. Grazie agli sforzi congiunti con alcuni ricercatori dell’Indian Institute of Technology di Kanpur, gli scienziati del PSI hanno scoperto che gli alti valori delle polveri sottili sono il risultato di una combinazione di fattori e processi chimici mai osservati altrove sul pianeta.
La causa del rilascio della miscela gassosa, che, tra le altre innumerevoli sostanze chimiche, contiene anche dei composti tossici come il cresolo, sarebbe da ricercare nei vapori rilasciati dalla combustione della legna, che viene usata sia come riscaldamento sia come fonte di calore per cucinare. Non essendoci particolari restrizioni, assieme al legno vengono anche bruciati la plastica e altri rifiuti. Al calar della notte, la temperatura di Nuova Dehli si abbassa così rapidamente da favorire la condensazione di alcune di queste molecole gassose, che nel giro di poche ore si trasformano in particelle sottili - grandi fino a 200 nanometri- e danno origine a nubi grigiastre visibili a occhio nudo.
Nelle altre città si osservano invece altre dinamiche. Ad esempio, a Pechino i composti chimici derivanti dal traffico e dalla combustione sono soggetti alla foto-ossidazione, che avviene grazie alla luce diurna e rende le particelle meno volatili.