Fondata da papa Giulio II nel 1506 allo scopo di difendersi dai nemici e dai frequenti delitti politici nella Roma di quei tempi
Ben 517 anni fa. È questa l’età, festeggiata il 22 gennaio, del corpo della Guardia svizzera pontificia. Ideatore ne fu papa Giulio II che decise di circondarsi di un esercito per proteggersi dagli avversari politici e da frequenti delitti che avvenivano a Roma in quel periodo.
La cittadinanza svizzera è uno dei requisiti di base. Al momento dell’ingresso nel Corpo, esclusivamente maschile, il candidato deve essere celibe. Per potersi sposare la guardia deve avere almeno 25 anni, aver prestato servizio per almeno cinque anni e impegnarsi a servire per almeno altri tre anni. Altri requisiti sono l’età (deve avere almeno 19 anni ma al massimo 30) e l’altezza (un metro e 74 centimetri almeno). Oltre a una reputazione impeccabile e all’obbligo di servizio per almeno 26 mesi.
L’uniforme di gala, la divisa probabilmente più famosa del mondo, deve la sua esistenza al comandante Jules Repond (1910-1921). I colori blu, rosso e giallo sono caratteristici del casato dei Medici. Le bande blu e gialle interrompono con un movimento fluido il rosso delle maniche e dei pantaloni. Dopo approfondite ricerche e sulla base degli affreschi di Raffaello, all’inizio del XX secolo il cappello è stato sostituito dal basco attuale, sul quale si può distinguere il grado. In un secondo tempo è stato modificato anche il colletto dell’uniforme: quello bianco semplice attuale ha sostituito la gorgiera a pieghe.
Fra gli aneddoti il giorno che papa Francesco ha interrotto l’udienza del mercoledì così da permettere di soccorrere una guardia che era svenuta.