È la straordinaria impresa portata a termine dall’alpinista altoatesino Simon Gietl e dal suo compagno di cordata svizzero Roger Schäli
Le sei mitiche pareti nord delle Alpi (Grande Cima delle Tre Cime di Lavaredo, Pizzo Badile, Eiger, Cervino, Grand Jorasses e Petit Dru) in appena due settimane, spostandosi rigorosamente in bicicletta e tornando a valle, dove possibile, con il parapendio. È la straordinaria impresa portata a termine dall’alpinista altoatesino Simon Gietl e dal suo compagno di cordata svizzero Roger Schäli nell’ambito del progetto North6. “Per me questa è stata probabilmente la mia più bella esperienza alpinistica”, afferma Schäli dopo aver scalato con successo le Grand Jorasses. “Questa energia positiva era davvero unica e si sentiva ovunque”.
Per Gietl, il progetto è un’esperienza unica che ha portato con sé “una nuova dimensione di impressioni e avventure. È stato fantastico poter trascorrere questi giorni con Roger, che l’ampio progetto ha riempito”, ha detto Simon nel suo messaggio vocale che ha inviato poco dopo la fine dell’impresa. L’alpinista italiano ha inoltre sottolineato che è “un onore per lui formare una cordata con Roger Schäli per realizzare indimenticabili sogni”.
La sesta e ultima parete nord, le Grand Jorasses, è stata raggiunta in parapendio dal rifugio Charpoua in direzione Mer de Glace. I primi metri della via ‘Direktes Leichentuch’, che ha circa 1’100 metri di dislivello, sono sembrati i più difficili, ricorda il team dopo un’impresa di successo. I due hanno scelto questa via per avanzare il più velocemente possibile e raggiungere la vetta intorno alle 15.