L'attrice australiana è nell'ex colonia britannica per girare una serie finanziata da Amazon sulla vita dei ricchi espatriati di cui è produttrice esecutiva
La decisione di Hong Kong di concedere alla star di Hollywood Nicole Kidman l'esenzione dalla quarantena, nell'ambito delle misure contro il Covid-19, ha scatenato la rabbia sui social e non solo, considerando che la città vanta le misure anti-Covid tra le più rigide al mondo, recentemente inasprite. L'attrice australiana, nell'ex colonia britannica per girare una serie finanziata da Amazon sulla vita dei ricchi espatriati (di cui è produttrice esecutiva e ispirata da un libro del 2016 di Janice YK Lee sulle vite dorate di tre donne americane in città), ha saltato le regole che prevedono per gli arrivi da Paesi ad alto rischio la quarantena in hotel per 21 giorni e una di sette da Paesi a basso rischio, sempre in albergo, seguiti dalla settimana di osservazione.
L'Ufficio per il commercio e lo sviluppo economico di Hong Kong ha confermato che all'attrice australiana, 54 anni, e alla troupe è stata concessa l'esenzione “per svolgere un lavoro professionale designato”. I beneficiari, in questo caso, sono tenuti a sottoporsi a tre test sul Covid nelle due settimane successive all'arrivo. I tabloid della città hanno seguito da vicino le apparizioni dell'attrice a Hong Kong da quando è atterrata giovedì scorso con un jet privato dall'Australia, compresi gli acquisti fatti e le riprese nel distretto di Sai Wan. Da allora i social media si sono riempiti di commenti di stupore e rabbia da parte di espatriati e residenti di Hong Kong sull'esenzione dalla quarantena accordata e sul via libera a filmare in un momento particolare della città, quando Pechino sta eliminando il dissenso nel centro finanziario. Elizabeth Quat, deputata pro-Pechino, ha affermato di essere “preoccupata per l'esenzione dalla quarantena concessa dal governo all'attrice Nicole Kidman” e di aver “ricevuto un certo numero di lamentele dai residenti di Hong Kong”. Quat ha aggiunto di aver chiesto ai funzionari sanitari di riferire domani a una commissione legislativa sulla questione venerdì.