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Come celebrare i 25 anni della Porsche Boxster

Solo 1’250 esemplari e il sei cilindri aspirato della GTS. Serve altro?

Spesso sottovalutata, nel corso di questi 25 anni la Boxster è maturata parecchio, riuscendo a soddisfare anche i palati più fini in termini di handling e prestazioni
28 ottobre 2021
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Vi sentite vecchi? Forse è giusto così, perché un quarto di secolo non è certo poco! Era infatti il 1996 l’anno in cui la Porsche Boxster fece la sua prima apparizione nei concessionari; e sembra ancora di sentirle, quelle voci che la additavano come “la Porsche delle parrucchiere”. In men che non si dica, però, dalle linee produttive di Zuffenhausen ne sono stati sfornati oltre 357’000 esemplari. E va detto che, generazione dopo generazione (oggi siamo alla quarta), la Boxster ha saputo sempre più dimostrare il suo valore e le sue capacità, tanto che già poco meno di una decina d’anni fa noi addetti ai lavori eravamo dell’idea che, con gli “strumenti” giusti, avrebbe potuto impensierire non poco persino la 911. Del resto gli ingredienti vincenti ci sono e c’erano sempre stati: peso ridotto, dimensioni compatte, motore centrale.

Per celebrare questo anniversario Porsche ha deciso di creare un’edizione limitata di soli 1’250 esemplari, che dal profilo estetico riprende quegli elementi che hanno contraddistinto la Boxster presentata quale prototipo al salone dell’auto di Detroit nel 1993. Un esemplare che si contraddistingueva per diversi componenti in un color marrone scintillante simile al rame a contrasto con la verniciatura argento di base, oltre a interni in pelle color bordeaux (cruscotto compreso) e capote in tela del medesimo colore. Tutte caratteristiche che ritroviamo anche in questo esemplare. Forse un po’ sopra le righe, ma che ha il fascino della “fuoriserie”.

Dal punto di vista tecnico questa edizione limitata è basata sulla GTS 4.0; significa che dietro alle spalle troviamo un sei cilindri boxer aspirato da 4 litri. Ed è proprio dal motore che bisogna partire, poiché per quanto siano i validi i 4 cilindri della 718, il flatsix aspirato rappresenta innegabilmente una boccata d’ossigeno in mezzo al mare magnum di motori turbo oltre che un gradito – e in parte doveroso, visti i festeggiamenti – ritorno al passato.

Si tratta de facto di una versione depotenziata del propulsore che equipaggia la 718 Spyder (o GT4, se preferite) e che ne racchiude tutte le caratteristiche: la nota elasticità, la potenza erogata che cresce proporzionalmente al regime, l’allungo, la spontaneità della risposta. C’è solo quell’ago del contagiri, che si ferma poco prima di raggiungere quota 8’000, a smorzare una spinta che, basandosi sulla sensazione soggettiva di accelerazione e sul proprio “orecchio”, potrebbe andare anche oltre. Ma poi, si sa, si entra nel territorio della GT4.

In ogni caso, la purezza dell’erogazione ben si combina con il totale equilibrio della Boxster, che da sempre – ma in particolare su questa generazione – rappresenta il suo più grande punto di forza. Che si tratti di una stretta strada alpina, di un veloce percorso collinare o di un circuito, la perfetta coesione di tutti gli elementi che concorrono alla creazione del suo quadro dinamico rappresentano un esempio, in termini di equilibrio, per qualsiasi costruttore di automobili sportive. La sensazione è infatti quella di avere tra le mani una vettura capace di sostenere ben di più (e intendo davvero: ben di più!) dei 400 cavalli di cui dispone ora. Non c’è infatti tornante lungo da seconda, dosso, avvallamento o cambio di direzione che sembrano poterla scomporre, e qui il merito va anche alle Pirelli PZero con omologazione specifica che le sono state cucite addosso con un’abilità che è difficile riscontrare altrove, amalgamandosi perfettamente in quel difficile ruolo di mediazione tra l’automobile e il manto stradale.

In questa simbiosi, che ti permette di godere delle sue qualità su una grande tipologia di strade e ai ritmi più disparati (circuito compreso) senza che ti pervada mai una sensazione di timore, un capitolo a parte lo merita lo sterzo, che ha quel tipico e inconfondibile sapore Porsche: comunicativo, preciso, dal carico omogeneo e dal funzionamento logico a qualsiasi angolazione, che traduce in una precisa (e prevedibile) reazione della vettura qualsiasi input gli venga dato. Senza parlare poi dell’impianto frenante, che è al solito infaticabile.

Ma sapete cosa trovo curioso? Che rileggendo questa prova su strada mi sono accorto di non aver detto niente di nuovo, bensì di aver fatto una sintesi delle principali qualità che negli anni hanno sempre contraddistinto la Boxster. Questo mi fa pensare che, per celebrare i suoi 25 anni, alla Porsche non abbiano sbagliato un colpo.

Scheda tecnica

ModelloPorsche Boxster
Versione25
Motore6 cilindri boxer, 4 litri, aspirato
Potenza, coppia400 cv, 420 Nm
TrazionePosteriore
CambioDoppia frizione a 7 rapporti
Massa a vuoto1’405 kg
0-100 km/h4 secondi
Velocità massima293 km/h
Consumo medio9,6 l/100 km (omologato)
Prezzo118’8000 Chf