Auto e moto

Porsche 718 Spyder

La ‘cugina’ scoperta della Cayman riceve in dote l’intera meccanica GT4: il motore boxer aspirato a sei cilindri da 420 cv e lo stesso assetto specifico

La 718 Spyder è una roadster d’autore: non soltanto il motore, ma le stesse sospensioni sono quelle della Cayman GT4
17 ottobre 2019
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Una roadster per… volare. Oltre alla magia del sei cilindri boxer aspirato di 4 litri, la Cayman GT4 per la prima volta “regala” alla 718 scoperta anche tutte le sue raffinate risorse tecniche di telaio. La Spyder è dunque un “giocattolo” raffinato ed esclusivo, ideato per assaporare sensazioni intense. Con un design essenziale ma inconfondibilmente ispirato alle più famose roadster Porsche. Meccanica ed aerodinamica “incollano” l’auto alla strada; per domare a dovere i 420 cv sulla Spyder debuttano le sospensioni evolute con giunti sferici per il collegamento diretto tra scocca e il controllo elettronico di assetto PASM con sospensioni ribassate di 30 mm, cui si aggiunge il contributo del differenziale autobloccante sulle ruote motrici posteriori. A livello aerodinamico non c’è la vistosa ala fissa in coda, sostituita da un più discreto spoiler che sale nella posizione di massima deportanza a partire dai 120 km/h, ma resta anche qui il grande diffusore posteriore, che permette di aggiungere un forte aiuto al carico verticale ad alta velocità. In combinazione all’aerodinamica frontale con canalizzazione specifica dei vortici d’aria. Fanno inoltre parte del “pacchetto” ad alte prestazioni i freni maggiorati, anche in soluzione carboceramica per i conducenti più affezionati alle staccate d’autore o, più semplicemente, alla raffinatezza tecnica.

Del resto, la Spyder non rinuncia pressoché a nulla delle qualità dinamiche della “cugina” a carrozzeria chiusa, vantando il medesimo scatto da fermo con un modestissimo deficit giusto sul piano della velocità massima, comunque superiore ai 300 orari: non male su una scoperta a due posti con capote in tela. E se pensate che la carrozzeria aperta significhi perdere troppo sul piano della rigidità torsionale, possiamo scongiurare ogni dubbio quanto meno su strada: le caratteristiche vibrazioni che spesso accompagnano le auto convertibili non sono si avvertono in alcuna situazione e la guida impegnata restituisce gran precisione, insieme a una grandiosa rapidità di azione tra le curve.

La Spyder non manca di mostrare la sua anima performante sin dai primi metri, con l’assetto che pure in modalità normale mostra subito un’evidente rigidità. Non scorbutica, poiché in realtà le sospensioni copiano a dovere ogni imperfezione, consentendo sempre un contatto ottimale tra ruote e fondo stradale, ma senza dubbio diretta poiché il livello di filtro è quello indispensabile. I gusci sottili dei sedili sportivi non sono granché isolanti ma, d’altro canto, in questo modo guidatore e passeggero possono godere della più elevata sensibilità, verso la massima unione con il mezzo meccanico. Invita a sapori ed emozioni diretti, dal tocco vagamente retrò, la stessa capote in tela, costruita con la massima leggerezza in ossequio alla filosofia della vettura. A parte lo sblocco elettrico, la movimentazione di apertura e chiusura va infatti eseguita a mano, dall’esterno, seguendo una procedura di cinque movimenti; niente conversione in movimento “last minute”. Il comfort, qui, passa del resto ben in secondo piano, la roadster tedesca è finalizzata a piacere e intensità di guida. Ben immersi nel compatto abitacolo, con il piccolo volante tra le mani e la mano destra vicinissima alla leva del cambio – unicamente e rigorosamente manuale, a sei rapporti –, si assapora ogni dettaglio del pilotaggio; dalla traiettoria pennellata con minimi tocchi sul volante all’accelerazione decisa, progressiva e “cattiva” in uscita di curva, con la forte aderenza laterale da contrastare inclinando volentieri la testa verso l’interno. Senza scordare il suono inequivocabile del “flat six” giusto dietro le spalle: pieno, profondo e poi via via più acuto e metallico, da far quasi stonare la presenza dell’infotainment. Si gioca alla grande con lo stesso cambio: i passaggi sono rapidissimi e la leva ha una corsa corta e precisa che è quasi irreale; le doppiette sono automatizzate per la massima armonia di cambiata, ma questa funzione è escludibile per esibirsi nei propri, personali virtuosismi di punta-tacco sulla pedaliera professionale. Sapori forti, con tanta essenzialità: la Spyder è una 718 per pochi non soltanto nel prezzo ma per la sua stessa natura, estrema ma pura.

Scheda tecnica
 
ModelloPorsche 718
VersioneSpyder
Motore6 cilindri boxer, benzina, 4.0 litri
Potenza, coppia420 cv, 420 Nm
Trazioneposteriore
Cambiomanuale 6 rapporti
Massa a vuoto1’420 kg
0-100 km/h4,4 secondi
Velocità massima301 km/h
Consumo medio10,9 l/100 km (omologato)
Prezzo123’400 Chf
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