Il consigliere federale non legge più i giornali ma le notizie (quali notizie?) giungono alle sue orecchie per bocca dei suoi più fedeli collaboratori
“Specchio, servo delle mie brame: chi è il più bel consigliere federale del reame?”. Che a rispondere “tu, caro Ignazio” sia lo specchietto magico delle fiabe oppure Nicolas Bideau, capo della comunicazione del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), poco cambia. La questione è che Cassis ha scelto di non confrontarsi più in prima persona con la realtà, cioè ha smesso di leggere i giornali, “perché così – ha affermato poco diplomaticamente il capo della diplomazia del nostro Paese – vado tre volte più forte”.
Abbiamo poi appreso che le notizie giungono alle orecchie dell’ex medico cantonale per bocca dei suoi più fedeli collaboratori, e che “decide in funzione delle informazioni che gli vengono fornite” (Bideau dixit).
Quest’umile formica si permette di consigliare al capo del Dfae di guardare ‘Good bye Lenin!’, di provare a riconoscersi nel film tedesco; di tenere presente che a volte chi ci vuole bene (o chi deve ricevere lo stipendio a fine mese) non ci racconta le cose come stanno. Cosa si rischia? Andare a sbattere contro un muro che non esiste più, per esempio.