laR+ LA TRAVE NELL’OCCHIO

Il tragico dominio della stupidità

Un imbecille qualsiasi può essere eletto, basta che si dia da fare. Di questi tempi quella dei personaggi torbidi al potere è diventata una consuetudine

In sintesi:
  • I paladini della non-democrazia stanno ovunque vincendo la partita
  • L’umanità è guidata in parte preponderante dalla categoria degli stupidi, in forte crescita
  • I personaggi che popolano la politica non ci inducono a indignate smentite
Un intero ritratto in una sola strofa

Verranno di notte, ci annunciò lo scrittore. Ma sono arrivati in pieno giorno, quelli della destra estrema: un’ondata melmosa che riesuma i putridi detriti di una indicibile disumanità e oggi qualcuno vorrebbe farne i pilastri di una società futura. Lo disse Primo Levi: fascismo e nazismo possono ripetersi. Solo i pavidi neneisti (quelli che non stanno né di qua né di là) negano l’evidenza. Intanto avanza ovunque la destra peggiore che si dice pronta a governare. Al centro del programma la politica dell’odio che scarica sui migranti l’origine di tutti i mali, e basta con lo Stato di diritto e dei diritti!

“Ein Volk, ein Reich, ein Führer” di infausta memoria diventa la meta dei Kellernazis, dei nazisti di cantina, che non sono più tali perché marciano alla luce del sole, votati da una ciurma di seguaci disorientati e con la mente appannata. I paladini della non-democrazia stanno ovunque vincendo la partita e il peggio di un passato che si voleva cancellato per sempre diventa la prospettiva di domani. Trump, Orban, Erdogan, Putin, e pure Netanyahu (che sta trasformando le vittime di ieri nei carnefici di oggi) concepiscono la democrazia come un mezzo per arrivare al potere e, una volta lì, la distruggono. Siamo purtroppo al completo smarrimento della coscienza civile e democratica.

Da cittadino che, come tutti, subisce questa politica, una convinzione la ricavo. Può sembrare riduttivo ma non lo è: l’umanità è guidata in parte preponderante dalla categoria degli stupidi, in forte crescita. La faccenda è seria e do ragione allo scrittore Robert Musil quando nel 1931 constata il vergognoso dominio che la stupidità ha su di noi. E ha ragione l’economista Carlo Cipolla che, alcuni decenni dopo, ci raccomanda di non sottovalutare il numero di imbecilli in circolazione e i danni irreparabili che procurano alla comunità. Oggi la stupidità, in dosi più o meno massicce, riguarda addirittura il 90% di tutti noi, ci dicono alcuni. Non so se sia così, ma certo i personaggi che popolano la politica non ci inducono a indignate smentite. Al contrario: ci confermano che quando la stupidità si incontra con l’ignoranza, la paura e le cattive abitudini, gli effetti sono devastanti. La quotidianità pullula di esempi poco edificanti che fanno riflettere sulla bassezza del genere umano. L’homo stultus sta prendendo il sopravvento sull’homo politicus.

A proposito, come definire la stupidità? Ce lo dice Carlo Cipolla: una persona stupida è una persona che provoca un danno agli altri danneggiando sé stesso: è la persona che non conosce il dubbio ma ha solo convinzioni. Molti prominenti della politica, ne converrete, danno un contributo sostanziale al successo della categoria. Io penso che ciò sia purtroppo uno degli inconvenienti ineliminabili della democrazia: un imbecille qualsiasi può essere eletto alle massime cariche, basta che si dia da fare. E di questi tempi quella dei personaggi torbidi al potere è diventata una consuetudine.

La brutta piega che sta prendendo il mondo già la aveva intuita Pierangelo Bertoli, cantautore dal linguaggio chiaro e dal pensiero profondo: “In certi momenti il cervello non sa più pensare e corre in rifugi da pazzi e non vuole ritornare”. Una sola strofa ed è il ritratto del nostro tempo.