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Donald Trump e il Grande Gatto

Questa volta le bugie dell’ex presidente paiono difficilmente recuperabili. Intanto lui rinuncia a nuovi dibattiti. Mai svegliare il gatto che dorme

In sintesi:
  • Forse il tycoon ha smesso di leggere con attenzione il vademecum di Berlusconi
  • I felini sono animali sacri per gli Egizi. E anche per Taylor Swift: il che potrebbe essere un problema
Socks, il gatto presidenziale di Bill Clinton
(Keystone)
14 settembre 2024
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C’è un’espressione, in inglese, per definire un temporale particolarmente forte: “It’s raining cats and dogs”. Letteralmente, “stanno piovendo cani e gatti”. Da un paio di giorni stanno piovendo sulla testa di Donald Trump, che li ha tirati in ballo con quei suoi modi da pallonaro impenitente che non solo non si vergogna a dire bugie, ma le confeziona apposta affinché per qualcuno – nel caos mediatico – diventino verità.

La frase, ormai entrata dritta nello zibaldone dei dibattiti presidenziali, è questa: “A Springfield stanno mangiando i cani. Le persone che sono arrivate stanno mangiando i gatti, gli animali domestici delle persone che vivono lì. Questo è quel che sta succedendo nel nostro Paese, ed è una vergogna”. Ovviamente non è vero, come gli hanno fatto notare i moderatori in diretta tv.


Wikipedia
Piovono cani e gatti nell’illustrazione ottocentesca di George Cruikshank

E forse qualcuno dovrebbe ricordare, a lui e al suo vice J.D. Vance, che gli animali, specialmente i gatti, vanno maneggiati con cura. Pena l’ira divina. E anche terrena. Lo sapevano – già qualche millennio fa – gli Egizi, per cui il gatto era un dio, e lo sapeva l’animalista a favore di telecamera Silvio Berlusconi, che ha preso più voti tenendo animali in braccio che parlando seriamente di economia. Uno sul cui manuale Trump sembra aver studiato, ricalcandone ogni mossa da quando è passato dal mondo degli affari alla politica attiva.

Tra i pilastri del berlusconismo c’era: “All’occorrenza sparale sempre più grosse, tanto gli elettori hanno la memoria corta”. Vero. Ma se la benevolenza del popolo prima o poi torna, come la marea, la maledizione dei gatti si appiccica ed è dura da scacciare.


Keystone
Souvenir di gatti-dèi vicino alle Piramidi

J.D. Vance si è inimicato molti amanti dei felini e perfino una dea contemporanea, la popstar Taylor Swift, descrivendo Kamala Harris come una povera “gattara senza figli”. Risultato: Swift, capace a quanto pare di spostare i sottilissimi equilibri elettorali (ma chissà, pareva anche per Bruce Springsteen quando nel 2004 girò il Paese suonando e facendo campagna contro George W. Bush in favore di John Kerry, eppure non funzionò), in piena tempesta felina si è schierata con Harris con tanto di foto con un gatto in braccio. Un’ulteriore beffa per Trump, i cui detrattori hanno spesso paragonato il suo riporto color Aldo Biscardi (o parrucchino? Non si è mai capito) a un gatto adagiato sulla testa.

Sorpreso dalla bufera da lui stesso creata e sotto di 5 punti nei sondaggi post-dibattito, ora Trump batte in ritirata annunciando che non ci saranno altri dibattiti elettorali. Una mossa che ha un senso, visto che nel duello ha avuto la peggio. Ma è anche un controsenso rifacendosi al manuale di colui che fu Trump prima di Trump. Che diceva: “Se sei in vantaggio rifiuta il dibattito. Se sei in svantaggio chiedilo a tutti i costi”. Così facendo, un Berlusconi in difficoltà ribaltò un paio di sconfitte che parevano certe, ovviamente sparandole sempre più grosse (famoso il suo “Toglierò l’Ici” con il dito puntato verso la telecamera, o la pantomima del Contratto con gli italiani firmato nel salotto di Vespa). Ma anche le balle bisogna saperle dire risultando credibili, se non a tutti, a molti. Trump non lo sembra più.

Tanto per cominciare, facesse pace con i gatti. Perché puoi cavartela sfidando l’establishment democratico, ma non il potere felino, come ricorda un’iscrizione nella Valle dei Re: “Tu sei il Grande Gatto, il vendicatore degli dei e il giudice delle parole, colui che presiede i capi sovrani e governa il grande Cerchio”.


Instagram
La foto con gatto del profilo Instagram di Taylor Swift

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